23, Novembre, 2024

“Ecco com’era il mio progetto per i giardini Spinelli”. Parla Bucci, ex vicesindaco con delega all’urbanistica

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Niente Lotto libero ma una AT_R con precise prescrizioni, come parco pubblico, area verde e una ciclabile: così Luciano Bucci avrebbe voluto la Variante per i Giardini Spinelli. “C’è ancora margine per modifiche, invito il sindaco a pensarci”

L'idea originaria di rendere alienabile (e quindi edificabile) l'area dei giardini Spinelli era la sua, ma in una forma diversa da quella che poi ha preso con l'ultima approvazione in Consiglio comunale: e così Luciano Bucci, ex vicesindaco ed ex assessore con le deleghe all'urbanistica, torna ancora una volta a parlare di quello che ormai è un 'caso'. 

La puntualizzazione muove da una considerazione di base: "A mio parere, era necessario inserire un’area di trasformazione e non un lotto libero". Ribadendo di non essere il "nemico pubblico numero uno di questo sindaco e della sua giunta", ("d’altronde dal loro punto di vista il mio apporto e quello dei tanti amici che mi hanno testimoniato la loro condivisione è stato ininfluente per la loro elezione al governo della città"), Bucci precisa: "Quando, però, si compiono scelte dirimenti almeno l’ascolto dell’altrui proposta è d’obbligo". 

"Non comprendo la scelta di inserire un lotto libero nell’area dei giardini Spinelli.
Scelta che toglie al consiglio comunale ogni potestà
di pianificazione di un’area che non è di proporzioni minimali, come quelle in cui fino al 2010 si individuavano lotti liberi". Anche le opposizioni in Consiglio comunale avevano evidenziato come questo lotto libero, su una superficie così estesa, fosse una 'prima volta' nella storia di Montevarchi. Per Bucci, non era quella la scelta da prendere: "So che il lotto libero accelera, ma poi neanche più di tanto alla luce della nuova normativa regionale, ma trasformare un’area di verde pubblico in edificato presuppone un ragionamento ed una pianificazione complessa". 

C'è anche una analisi politica che Bucci offre, di quella Variante approvata in Consiglio comunale. "Si è restituita, mi si passi il termine metaforico, ”verginità politica” a chi nella pianificazione di questa città qualche errore l’ha compiuto. Si è trasformato in “pasdaran del verde” chi cassò l’unico impianto sportivo per il calcio giovanile nel capoluogo, chi monetizzò qualche migliaio di metri quadri di verde pubblico nei lottizzi nelle nuove aree residenziali a nord". Al sindaco Chiassai, che in Consiglio comunale ha ricordato i 700mila metri quadrati di nuova edificazione degli ultimi 25 anni di Montevarchi, Bucci obietta: "Il tema non è tanto questo se non, invece, chiedersi: sono state azzeccate le direttrici di sviluppo della città? A mio avviso in aree fondamentali no; ritengo, infatti, che aver portato l’edificato troppo verso l’Arno sia stato un errore. Inviterei il sindaco, però, a riflettere che in quei 700 mila metri quadrati, cioè 70 ettari, si ricomprendono non solo nuovi tessuti residenziali ma anche e soprattutto quelli produttivi. Avrebbe preferito forse che la città non si fosse sviluppata?". 

Insomma, secondo Bucci, il punto non è 'quanto' ma piuttosto 'come' si è costruito, in passato. "Occorre chiedersi se le opere di urbanizzazione realizzate hanno assolto al loro compito, o se era necessario una previsione diversa. Se, cioè, come ci hanno insegnato i romani, non era meglio procedere alla realizzazione degli assi viari a est ed ovest della città; assi che oggi sono nel piano regolatore ma, con i loro costi esorbitanti, sono di difficile realizzazione". 

E infine, chiudendo il suo intervento , Luciano Bucci torna ai Giardini Spinelli. "È chiaro che si tratta di una scelta sofferta ed opinabile, sicuramente evitabile se, specie l'ultima amministrazione, non avesse lasciato in eredità all’attuale orpelli che gravano in modo esorbitante sulle casse comunali e, insieme alla perdita di un milione di euro dal canone di gestione della rete del gas metano, paralizzano fino la gestione ordinaria del comune". Ricorda incoltre che, per l'area specifica, "la Regione e gli altri enti sovraordinati, con l’eccezione dell’Autorità di Bacino, hanno ritenuto di entrare e dare un contributo nel procedimento di non sottoponibilità a VAS della variante urbanistica di cui trattasi. Era quello un punto dell’iter nel quale certe osservazioni erano probabilmente efficaci ed opportune, gli esponenti istituzionali e locali del Pd si interroghino sul perché non è avvenuto".

La sua idea per quell'area? "Avrei inserito nella scheda norma che avrebbe dovuto regolare l’AT_R (al posto del lotto libero), un’area di verde attigua ai giardini Spinelli, lungo viale Cadorna, con obbligo a carico degli attuatori di realizzare un parco giochi attrezzato; ma anche un filare alberato che funzioni da schermatura tra il nuovo edificato e quello esistente; un percorso ciclo-pedonale che colleghi via di Terranuova con il parco giochi da realizzare. Inoltre, avrei proposto lo spostamento dell’area di concentrazione volumetrica che completa la stecca di fabbricati su via di Terranuova interno con la previsione di realizzarvi il verde pubblico così come nell’altra area che attualmente è destinata a piazza pavimentata. Variante che poteva e può anche essere prevista in fase  di realizzazione del nuovo piano operativo comunale". 

"Dico infine – conclude l'ex vicesindaco – che ancora tutto ciò è possibile: è sufficiente che in fase di osservazioni alla variante venga formulata una proposta in tal senso. Per quel che conta mi sento di consigliare al sindaco di dare opportuni indirizzi alla struttura tecnica comunale perché tale osservazione sia d’ufficio: correggere gli errori è una virtù del buon amministratore".
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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