15, Novembre, 2024

Discarica e rifiuti, lettera aperta del Comitato Vittime di Podere Rota. “Continuiamo la nostra battaglia”

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Il botta e risposta fra la Lista civica e il vicesindaco di Terranuova tiene puntata l’attenzione sulla questione del ciclo dei rifiuti. E il Comitato Vittime di Podere Rota interviene parlando di “muri incontrati negli anni in istituzioni e aziende”, e attacca: “Mancano trasparenza e partecipazione”

Sul tema caldo del momento, a Terranuova e non solo, il Comitato Vittime di Podere Rota interviene con una lunga lettera, firmata dal presidente Andrea Battinelli. Una nota in cui gran parte delle critiche vanno alle istituzioni, incapaci, secondo il Comitato, di garantire davvero trasparenza sulla gestione del ciclo dei rifiuti e della discarica terranuovese. 

Il Comitato plaude all'iniziativa della lista civica Terranuova in Comune, "ispirata dalla volontà di chiamare in causa il cervello e il cuore della cittadinanza, esponendo cifre e dettagli senza timore di annoiare e sollecitan­do il contributo dei presenti"; e critica invece l'intervento del vicesindaco di Terranuova, Mauro Di Ponte, "che ci lascia stupiti, non perché ci saremmo aspettati l'intervento del sindaco (vista la sua posizione, in un conflitto di interessi troppo netto per poterlo annebbiare) ma perché vaghezza e scarsa documentazione non potevano essere maggiori. Niente poi sugli interessi delle aziende private che gestiscono il business". 

Il Comitato però prosegue: "In tutti questi anni ci siamo trovati non pochi muri di fronte: chi tira le fila di tutto il sistema non sono assessori o sindaci, ma le aziende. Noi continuiamo a fare la nostra battaglia contro questo modo di gestire la 'cosa pubblica', che di pubblico ha solo le tariffe. Quando mai le amministrazioni che si sono succedute nei quasi 30 anni di vita della discari­ca hanno affrontato il tema dei rifiuti, proprio come Di Ponte dichiara di pretendere, con “correttezza delle informazioni e rispetto verso i cittadini” evitando “approssimazione e frasi fatte”?". 

Critiche anche sull'Osservatorio: "Il luogo in cui si sarebbe dovuto “definire con precisione criticità e benefici legati a tutto il ciclo” è l'Osservatorio sulla discarica di Podere Rota messo in piedi dai Comuni di Terranuova, San Giovanni e Castelfranco. Che cosa sa il cittadino di quanto ha fatto l'Osservatorio in quattro anni di vita? Si è riunito? Ci sono verbali? Ci sono relazioni, studi, rapporti? Nulla. Non esiste luogo in cui il cittadino possa documentarsi sulle attività dell'Osservatorio. Ma ci sono poi state veramente queste attività? Sono state acquisite strumentazioni per rilevare l'andamento e le criticità del ciclo lavorativo degli impianti di discarica e compostaggio? Sono state individuate giovani forze cui affidare il compito di organizzare e raccogliere queste indagini per riferirne alla cittadinanza?". 

"L'esistenza dell'Osservatorio – attacca il Comitato – è servita soltanto a simulare l'esistenza di una partecipazione; ma il cittadino è stato preso in giro. E il Comune di Terranuova, nell'Osservatorio, non ha investito nemmeno un euro. Ma questo Di Ponte lo ammette ormai con chiarezza: gli ingenti fondi incassati da Terranuova per il disagio ambientale sono stati oggetto di volontaria e consapevole distrazione. Il sociale, la scuola, gli investimenti nelle frazioni, tutte cose bellissime, ma che devono essere sostenute e rafforzate con fondi ad esse destinati fin dall'origine. Troppo comodo annegare nel puzzo un giorno sì e l'altro pure San Giovanni e alcune frazioni che portano pochi voti, e poi farsi belli col centro storico e il resto depistando le risorse del disagio ambientale". 

Il Comitato torna ancora una volta a sottolineare come manchino, invece, "interventi volti a migliorare la qualità di vita dei cittadini residenti intorno a Podere Rota, come l’acqua potabile promessa da decenni, o progetti per rendere più vivibile la zona, come un semplice giardino pubblico con giochi per bambini, un'adeguata segnaletica stradale in tutta la zona, un semaforo davanti all’ingresso della discarica per facilitare il transito delle macchine che rimangono bloccate dietro la fila di camion in attesa di entrare in discarica". E chiede anche di "rendere davvero “pubblici” gli impianti, visibili e monitorabili le lavorazioni, con strumenti scientificamente adeguati e personale addetto allo scopo. Trasparenza e partecipazione, ma per davvero".

"Dunque – conclude la lettera del presidente del Comitato Vittime di Podere Rota – sindaco e giunta sanno quello che fanno, e lo ammettono: si piegano alla incontinente ma potente Firenze, vecchia e sporca che non sa badare a se stessa; e immergono nel sudicio e nel puzzo il proprio territorio e una parte della propria cittadinanza. In cambio ricevono un po' di denari, che usano per altri scopi, e qualche briciola di carriera nelle imprese private e ambiguamente partecipate che gestiscono il ciclo rifiuti di tutta la regione. Ma l'onestà e la giustizia prima o poi presentano il conto, e il 2016 sarà l'anno del non perdono".
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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