19, Aprile, 2024

Dieci milioni di euro alle Asl per abbattere le liste di attesa: la Regione punta ad una riorganizzazione entro dicembre

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Delibera della Giunta toscana per abbattere i tempi d’attesa per esami e visite specialistiche in sanità. Alle aziende sanitarie verrà dato un contributo di 10 milioni per il triennio 2014/2016 per attuare un Piano straordinario. “La gestione delle liste di attesa è una delle maggiori criticità in Toscana: serve una risposta strutturale”, commenta l’assessore Marroni. “Speriamo non siano i soliti annunci come già in passato”, ribatte Stefano Mugnai (FI)

Dieci milioni alle aziende sanitarie di tutta la Toscana per abbattere le liste di attesa. Li ha stanziati la Giunta regionale, che chiede alle Asl di mettere a punto piani straordinari, e prevede un tavolo di monitoraggio per verificare costantemente l'efficacia degli interventi, oltre all'attivazione dal mese di dicembre di un numero verde a disposizione dei cittadini. 

L'obiettivo dichiarato della Regione è di eliminare le criticità strutturali entro dicembre. Al 90% i tempi di attesa dovranno essere quelli previsti: 10 giorni per il codice
"breve", e 30 giorni per le necessità "differibili". 

Alle aziende verrà dato un contributo finanziario di 10 milioni di euro per il triennio: 4 milioni per il 2014, 3 per il 2015, altri 3 per il 2016. Con questo contributo, ogni azienda dovrà definire e rendere operativo entro il 15 settembre un Piano straordinario per la riduzione delle liste di attesa, da realizzarsi nel periodo settembre-dicembre 2014.

Il primo livello, infatti, prevede una risposta immediata per garantire in ogni azienda, a partire dalle aree di maggiore criticità, l'obiettivo di una significativa riduzione dei tempi di attesa, già dal mese di settembre, sia per l'attività clinica che per quella diagnostica strumentale, con la massima efficienza delle competenze e delle tecnologie disponibili.

Nel contempo, sempre da settembre, sarà avviato un nuovo percorso, che consenta una profonda ed innovativa modalità di erogazione di queste prestazioni. Un percorso a lungo termine, condiviso con le direzioni aziendali. 

"Quella delle liste di attesa – ha spiegato l'assessore alla sanità, Luigi Marroni – è una delle sette azioni prioritarie su cui abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione e la nostra azione nel 2014. Finora abbiamo già affrontato la riorganizzazione delle attività chirurgiche, in particolare per quella oncologica, il miglioramento dell'offerta di prestazioni odontoiatriche, la salute di genere. Da settembre ci dedicheremo al miglioramento del sistema di governo delle liste di attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica strumentale".

"La gestione delle liste di attesa – aggiunge Marroni – è, non soltanto in termini di efficienza, una delle maggiori criticità nell'organizzazione dei servizi sanitari, in Toscana come nelle altre regioni. È necessario quindi dare una risposta strutturale a questo problema. Con questa delibera, le aziende riceveranno proposte, e risorse, perché fin da settembre mettano in atto iniziative specifiche per il loro contenimento".

Come verificare l'abbattimento delle liste di attesa? La delibera regionale istituisce un Tavolo di Monitoraggio per la gestione delle liste di attesa. Il Tavolo, che si riunirà con cadenza bimestrale, sarà supportato da 5 professionisti coinvolti nel progetto, arruolati attraverso specifiche borse di studio, per complessivi 540.000 euro per il tirennio 2014-16. A regime, inoltre, sarà previsto un sistema di verifica del rispetto dei tempi di attesa, anche attraverso un numero verde regionale, e modalità che garantiscano al cittadino di ricevere la prestazione richiesta nei tempi previsti.

"La delibera taglia-attese in sanità? Alla prova delle cose si rivelerà il solito specchietto per le allodole di cui la giunta ha costellato la legislatura in corso". Il commento è del consigliere regionale di Forza Italia Stefano Mugnai, Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale. "Un film di delibere taglia-attese già visto troppe volte. Fanfare spiegate per gli annunci e poi un’efficacia del provvedimento dagli esiti tutt’altro che certi dal momento che adesso spetterà a ciascuna Asl allinearsi alle linee guida individuate dalla delibera nei modi che riterrà, dopodiché il tutto sarà al vaglio di un gruppo di monitoraggio bla bla bla… Il ritornello è quello di sempre: si pensa di poter risolvere problemi complessi con grafici e pianificazioni di carta, rimandando poi la prova delle cose a piani futuri che saranno le aziende a dover elaborare".

"Certo – conclude Mugnai – fa piacere vedere che tra gli indirizzi dettati dalla giunta c’è quello già presente in una nostra proposta, ovvero l’estensione degli orari di attività diagnostica. Il resto, revisione dei primi accessi e via cantando, richiede un mutamento d’approccio che certo non si ottiene in quattro e quattr’otto come i proclami vorrebbero far credere. Resta la realtà dei fatti, per cui oggi i toscani sono sospinti verso la libera professione da liste d’attesa incompatibili col diritto all’assistenza e alla cura. E chi è che ci guadagna? Guarda caso le aziende sanitarie cui si chiede di combattere guerre all’ultimo spicciolo per far quadrare la contabilità senza tagliare apparati e burocrazie, in un tetris economico-finanziario dove a finire game over sono sempre i cittadini".
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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