23, Dicembre, 2024

Dichiarazione dei redditi, per il secondo anno in detrazione anche le spese scolastiche. Con la novità delle gite

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Sono detraibili nella misura del 19 per cento le spese di istruzione non universitaria, su un massimo di 564 euro a studente. L’elenco contenuto nel documento dell’Agenzia delle Entrate comprende anche gite scolastiche, corsi di lingua e altre attività. Ma serve la documentazione della spesa sostenuta nel 2016

Ci sono anche "le gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto, come corsi di lingua, teatro, ecc., svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza", fra le spese detraibili nella dichiarazione dei redditi per l'anno d'imposta 2016. 

Lo ha stabilito l'Agenza delle Entrate in un documento (consultabile qui) che elenca le spese scolastiche che si possono portare in detrazione, al 19%, su un importo massimo di 564 euro per ogni studente. In detrazione finiscono anche, come lo scorso anno, le spese per la mensa scolastica, ma non "le spese relative all’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado" e nemmeno "il servizio di trasporto scolastico, in quanto si tratta di un servizio alternativo al trasporto pubblico per il quale non è attualmente prevista alcuna agevolazione". 

Ovviamente, bisogna certificare tutte queste spese. L'Agenzia delle Entrate specifica che "il contribuente deve esibire e conservare le ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 2016. Le spese sostenute per la mensa scolastica possono essere documentate con la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario […]. Se per l’erogazione del servizio è previsto il pagamento in contanti o con altre modalità (ad esempio, bancomat) o l’acquisto di buoni mensa in formato cartaceo o elettronico, la spesa potrà essere documentata mediante attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento o dalla scuola, che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno e i dati dell’alunno o studente". 

Per quanto riguarda le spese relative a gite scolastiche, assicurazione della scuola e altri contributi scolastici per l’ampliamento dell’offerta formativa, servono "ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 2016 e i dati dell’alunno o studente; qualora il pagamento sia stato effettuato nei confronti di soggetti terzi, serve anche l'attestazione dell’istituto scolastico dalla quale si rilevi la delibera di approvazione e i dati dell’alunno o studente". 

Per le famiglie, dunque, occorre ricercare le ricevute delle spese sostenute nel corso del 2016. Se non si hanno, ci si può rivolgere alle segreterie degli istituti oppure al comune: l'amministrazione di Figline e Incisa, ad esempio, ha già fatto sapere che "per richiedere l’attestazione della spesa sostenuta per il servizio pre e post scuola è stato predisposto un modulo di richiesta online; in alternativa è possibile rivolgersi agli sportelli FacileFiv nei municipi di Figline e di Incisa: in entrambi i casi i moduli compilati andranno riconsegnati agli sportelli FacileFiv".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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