06, Dicembre, 2024

Dalle preoccupazioni dei risparmiatori alla riforma delle BCC: la posizione di Banca del Valdarno

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Si chiude un 2015 che ha visto il sistema bancario al centro delle cronache. “Ma la nostra banca è solida, e per i risparmiatori ci sono indici e numeri che lo certificano”, commentano il presidente e il direttore generale di Banca del Valdarno. E sulla riforma del sistema del Credito Cooperativo aggiungono: “La aspettiamo da mesi, l’abbiamo promossa e proposta: ci darà ancora più solidità”

Il radicamento sul territorio è la parola d’ordine, per la Banca del Valdarno. Così come per le altre Banche di Credito Cooperativo, nate proprio negli ambiti locali. Per questo, in chiusura di un 2015 che ha visto il sistema bancario catapultato al centro delle cronache, per il salvataggio di quattro banche (compresa quella dell’Etruria) e per le perdite subìte in questo passaggio da obbligazionisti e azionisti, il bilancio di fine anno si rivolge soprattutto al territorio valdarnese.
 
“Chiudiamo con numeri superiori alle attese, già questa è una buona notizia”, assicurano il presidente, Gianfranco Donato, e il direttore generale, Stefano Pianigiani. È quest’ultimo che snocciola alcune cifre: “Registriamo un consistente incremento della raccolta da clienti, che assomma a 530 milioni complessivi, ma cresciamo anche nei finanziamenti erogati a famiglie e imprese”. Proprio per la natura della Banca del Valdarno, il credito è caratterizzato da finanziamenti a piccoli e medi clienti, e non si riscontrano grandi aziende con crediti multimilionari.
 
E per i risparmiatori che hanno affidato i propri soldi alla banca, Pianigiani aggiunge: “Le rassicurazioni sono in realtà legate agli indici di patrimonializzazione della Banca del Valdarno: indici in crescita ma anche superiori alla media espressa dal sistema bancario”. E il presidente Donato aggiunge: “La banca chiude il 2015 con i requisiti patrimoniali a posto e con un appeal sul territorio ancora positivo: sono molti i valdarnesi che continuano a scegliere la Banca del Valdarno per i loro risparmi”. Le obbligazioni di tipo subordinato (quelle che nel caso delle quattro banche salvate hanno perso il loro valore) però sono poche, in confronto al totale della raccolta: si attestano intorno all’1%, e sono state emesse da Banca Valdarno solo negli anni passati.
 

 
Poi, il capitolo della riforma del sistema del Credito Cooperativo, di cui il Governo e il premier Renzi hanno parlato anche di recente. “Una riforma che abbiamo proposto, richiesto e di cui da mesi aspettiamo notizie”, ha commentato Donato. “In sostanza, nella nostra proposta avanzata a Governo e Bankitalia, l’obiettivo è di creare un Gruppo Cooperativo Bancario Paritetico, con una Capogruppo che gestisce strategie condivise e un patrimonio unitario a livello nazionale, che potrebbe essere di più di 20 miliardi comprendendo tutte le BCC, ma ogni banca potrebbe rimanere autonoma su alcuni aspetti di gestione sul territorio”.
 
Una riforma dunque che trova il favore della Banca del Valdarno, come sottolinea anche il direttore generale Stefano Pianigiani: “La proposta di riforma prevede, in sostanza, un rafforzamento di quello che già oggi è un Gruppo di banche di Credito Cooperativo, che comprende le circa 380 BCC italiane. Con la riforma si rafforzerebbero i vincoli e si darebbe maggiore solidità all’insieme, guidato da una Capogruppo”. 
 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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