24, Novembre, 2024

CRT: un robot al servizio dei pazienti anche in riabilitazione

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La CRT, clinica di riabilitazione, mette a disposizione anche un robot nei percorsi di riabilitazione post covid e nella sindrome long covid: lo strumento è indirizzato a coloro che, in seguito a prolungato allettamento per infezione da Covid, hanno riportato deficit nel cammino, nell’equilibrio e nelle attività della vita quotidiana. Il protocollo, in particolare, prevede una valutazione pre-trattamento utile a definire il programma e l’insieme dei risultati che si vuol raggiungere. Successivamente, sempre attraverso test specifici al termine del percorso, viene valutato l’incremento delle performance ed i risultati riabilitativi realmente ottenuti.

“E’ uno strumento che conferma la nostra attenzione all’innovazione e alle nuove tecnologie – commenta il Direttore generale della CRT, Antonio Boncompagni – E’ un dispositivo robotico per la valutazione e la riabilitazione di arti inferiori e tronco per il trattamento di varie funzionalità, dall’equilibrio al controllo della postura e del tronco fino alla stabilizzazione dei sistemi muscolari”

Il robot è attivo nella sede CRT all’interno dell’ospedale della Gruccia ed è in grado di dare maggiore sostanza alle competenze professionali dei medici e dei terapisti della Clinica. Viene utilizzato in tutte le fasi del processo riabilitativo: possono essere svolti trattamenti dalla fase acuta fino a quella del pieno recupero funzionale.

“E’ utile ai pazienti geriatrici per migliorarne la stabilità e la mobilità, soprattutto nel mantenimento della stazione eretta o nella deambulazione. E ai pazienti con limitata stabilità, sia in posizione eretta che seduta, con esercizi mirati al recupero/miglioramento dell’equilibrio sia in posizione eretta monopodalica e/o bipodalica, sia in posizione seduta per un incremento del controllo del tronco sotto oscillazioni e cambi di posizione. Il robot può essere impiegato nella riabilitazione di ginocchio e caviglia. Con esercizi di rinforzo muscolare di mobilizzazione passiva, di sit-to-stand e di equilibrio. Il paziente può essere valutato e monitorato trattamento dopo trattamento. Ci sono test specifici per ogni fase di trattamento e patologia da effettuare come strumento di screening. Il macchinario offre anche l’opportunità di valutare il rischio di caduta in un paziente over 65 anni mentre negli atleti: valuta accuratamente la funzionalità dell’equilibrio, della forza e mobilità degli arti inferiori. Aiuta ad analizzare ed individuare deficit nella performance sportiva del soggetto, consigliando le aree sulle quali è necessario un percorso di allenamento e miglioramento”.

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