04, Ottobre, 2024

Crisi in Medio Oriente, l’appello di Montevarchi per la pace. La città valdarnese gemellata da anni con Betlemme, in Palestina, e Rahat e Lehavim, in Israele

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Protagonista ogni anno di piccole prove di dialogo tra palestinesi ed israeliani, grazie proprio al doppio gemellaggio, oggi la città di Montevarchi aderisce all’appello lanciato dal Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani

Un appello alla pace ed un messaggio di vicinanza alle città gemellate: Betlemme, in Palestina, e Rahat e Lehavim in Israele. Proprio per la sua esperienza che da anni la vede legata a città e cittadini palestinesi e israeliani, Montevarchi guarda oggi con particolare timore e preoccupazione alla grave crisi che si è aperta in Medio Oriente. 

"Nel silenzio della comunità politica internazionale – si legge in una nota dell'Amministrazione comunale – a Gaza si continua a morire. In queste ore, dopo innumerevoli raid aerei, si parla di un attacco via terra che avrebbe conseguenze gravissime. La città di Montevarchi da anni è gemellata con le Betlemme (Palestina) e Rahat e Lehavim (Israele) e in questo momento così triste e tragico intende far sentire la sua vicinanza alle tre città amiche, con le quali i contatti sono costanti".

Il comune ricorda poi "con grande affetto l’incontro nella città di Lehavim di alcuni anni fa tra i ragazzi italiani, palestinesi e israeliani e la giornata trascorsa insieme nel deserto del Neghev, oggi terra di scontro e di morte. Proprio partendo da quei momenti, dalla consapevolezza che solo dal confronto e dalla conoscenza può nascere una speranza di pace, il comune di Montevarchi aderisce all’appello lanciato dal Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani. Auspicando che quella stretta di mano calorosa di pochi giorni fa tra il Presidente Simon Peres e il Presidente Abu Mazen avvenuta alla presenza di Papa Francesco non debba morire così, ma debba dare la forza ai due popoli per tornare a dialogare".

Infine, l'Amministrazione invita "il Governo, la Comunità Europea, l’Onu ad attivare tutte le loro azioni diplomatiche per arrivare subito alla fine di questa ennesima prova di forza e alla ripresa delle trattative di pace". 

Di seguito, l’appello del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani.

“Il Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani di fronte alla nuova escalation di violenza a Gaza e in Israele che sta causando centinaia di morti e feriti tra la popolazione civile palestinese; ricordando che la Striscia di Gaza da quasi dieci anni è una sorta di prigione a cielo aperto dove sopravvivono in condizioni disumane oltre un milione e mezzo di persone in gran parte bambini e donne; estremamente preoccupato per le drammatiche conseguenze di questa nuova guerra, per il protrarsi da decenni di un conflitto che ha prodotto tante ferite difficili da rimarginare, per i violenti conflitti in corso in tutto il Medio Oriente e nel Mediterraneo; ricordando che la pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli che deve essere riconosciuto e attuato a tutti i livelli; chiede all'Italia, all'Unione Europea e all'Onu di agire con determinazione, efficacia e lungimiranza per: 1. raggiungere l'immediato cessate il fuoco; 2. proteggere la popolazione civile della striscia di Gaza e inviare tutti gli aiuti necessari rimuovendo gli ostacoli che impediscono la loro distribuzione; 3. dispiegare una forza d'interposizione internazionale dell'Onu nella Striscia di Gaza con un reale coinvolgimento dell'Unione Europea; 4. definire un piano per mettere fine a questa situazione intollerabile e giungere ad un accordo di pace giusto e duraturo basato sulle risoluzioni delle Nazioni Unite e sul principio 'due stati per due popoli': stessa dignità, stessi diritti, stessa sicurezza”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati