Dieci istituti del Valdarno aretino e fiorentino lanciano un allarme: “In queste condizioni, molte scuole falliranno prima della riapertura a settembre”
"Le conseguenze della pandemia da Covid 19 stanno distruggendo le scuole paritarie. A causa del blocco delle attività didattiche e della crisi economica, il pagamento delle rette è stato praticamente sospeso nella quasi totalità degli istituti già da marzo. Le scuole stanno continuando però a pagare gli stipendi e ad anticipare la cassa integrazione ai loro dipendenti. In queste condizioni, molte scuole falliranno prima della riapertura a settembre. È difficile calcolare quante scuole chiuderanno, ma le associazioni di categoria stimano una percentuale non inferiore al 40%. Teniamo presente che le scuole paritarie in Italia rappresentano circa 900.000 studenti e 180.000 insegnanti. Senza contare l’indotto".
A lanciare l'allarme e a chiedere aiuti al Governo sono dieci Istituti paritari del Valdarno aretino e fiorentino: “Marsilio Ficino” di Figline Valdarno, scuola primaria e dell’Infanzia Istituto Serristori di Figline Valdarno, scuola primaria Suore Agostiniane di San Giovanni Valdarno, scuola dell’Infanzia Pio XII – Fondazione Conservatorio SS.Annunziata di San Giovanni Valdarno, scuola dell’Infanzia e Nido San Lorenzo di Montevarchi, scuola dell’Infanzia Santa Maria di Terranuova Bracciolini, scuola dell’Infanzia asilo nido Nostra Signora di Lourdes di Piandiscò, scuola dell’Infanzia Maria Immacolata di Incisa Valdarno, scuola dell’Infanzia e scuola primaria Regina Mundi di Matassino, scuola dell’Infanzia Monte Tabor Caselli di Reggello.
"A settembre si riverseranno nelle scuole statali circa 400.000 alunni per lo più tra i 4 e i 12 anni. Ci sono abbastanza aule e insegnanti in un segmento di età in cui lo stato è notoriamente deficitario? La risposta è: no, non ci sono. E non ci saranno. Il danno per la società civile e per molte famiglie sarà dunque enorme e durerà per chissà quanti anni. E con costi elevatissimi, praticamente insostenibili. Molti docenti e amministrativi perderanno il lavoro e non entreranno nella scuola statale. Ci saranno, pertanto, decine di migliaia di posti di lavoro andati in fumo. Non è questo il momento di indugiare da parte del Governo. I fondi previsti nel Decreto Rilancio per le scuole paritarie soltanto dell’Infanzia sono del tutto insufficienti.
"Le scuole paritarie non sono le scuole dei ricchi. Se devono chiedere una retta alle famiglie è solo perché lo Stato non le finanzia (solo, in parte, materne ed elementari) a differenza di quanto avviene in tutti i paesi europei. E non sono frequentate solo dai figli di persone benestanti. La morte delle scuole paritarie sarebbe una ferita insanabile per il paese. Una vera catastrofe anche per le stesse scuole statali. Chiediamo con forza al Governo un atto di responsabilità e di buon senso. I fondi devono essere aumentati e si deve cercare di salvare dal fallimento il maggior numero possibile di scuole. Esse, lo ripetiamo ancora, non sono sostituibili da parte dello Stato. Perderle significherebbe condannare la scuola italiana ad essere, in modo tragico, ancor più sovraffollata, deficitaria e incapace di garantire il diritto costituzionale allo studio ai suoi cittadini che sarebbero costretti ad un aumento della tassazione".