26, Novembre, 2024

Covid-19, nessun nuovo caso a Montevarchi. Chiassai: “Servono tamponi per gli operatori sanitari”

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Situazione stabile a Montevarchi mentre si attendono i risultati dei tamponi per la casa di riposo. Il sindaco Chiassai ribadisce l’importanza nell’effettuare più test per contrastare il contagio negli ospedali, nelle RSA e nei distretti sanitari

Nessun nuovo caso di Coronavirus a Montevarchi, il Comune resta fermo a quota 50 mentre è in attesa del risultato di una decina di tamponi della casa di riposo. A comunicarlo è stato il sindaco Silvia Chiassai Martini nel suo aggiornamento quotidiano in cui ha ribadito l'importanza di fare più test per prevenire il contagio tra gli operatori sanitari.

La prima cittadina di Montevarchi: "Non ci sono casi positivi, ma siamo ancora in attesa del responso dei tamponi effettuati ieri alla casa di riposo, quindi vedremo tra stasera e domani se ci dovessero essere nuovi casi da segnalare o meno. Ci auguriamo siano tutti negativi. Per quanto riguarda Montevarchi siamo fermi ai dati di ieri ci sono 50 casi positivi, molti dei quali sono tutti collegati alla casa di riposo e agli operatori del nostro ospedale e del nostro distretto, c’è un solo nuovo caso che riguarda il comune di Bucine, complessivamente, per quanto riguarda la nostra provincia, i casi sono sei; in Valdarno arriviamo, dunque, a 157 positivi totali."

"I numeri ci fanno capire che la maggior parte di soggetti colpiti nel nostro territorio, soprattutto nel Valdarno, sono soggetti che operano in prima linea nell’ospedale, nelle RSA, nei distretti – afferma Chiassai – chiedo quindi ancora per l’ennesima volta di ricevere l’aiuto per gli operatori che sono ormai a settimane a contatto con categorie più fragili di poter effettuare il prima possibile quei tamponi che gli permettano di capire se sono portatori di Coronavirus o meno, purtroppo i numeri ci spiegano che la maggior parte di operatori che inconsapevolmente erano positivi a loro insaputa hanno diffuso il virus alle fasce più deboli: pensiamo agli anziani delle RSA e ai loro parenti."

"Sono settimane che chiedo tamponi, l’ho fatto formalmente ma lo chiedo nuovamente – ribadisce Chiassai – ho scritto, ho fatto presente la situazione del Valdarno, ho chiesto di donare un macchinario con i tamponi per il nostro Ospedale della Gruccia, affinché anche l’ospedale del Valdarno, ospedale di primo livello come Arezzo, possa provvedere a fare tamponi a tutti gli operatori sanitari del nostro territorio per cercare di fermare un emorragia che, ormai, è palese nella nostra vallata, e che possiamo interrompere solo se riusciamo a fare questo screening sugli operatori: coloro che sono a contatto con le persone più fragili."

"I numeri della Toscana stanno peggiorando ed è la regione più in crescita per casi positivi dopo il Piemonte – spiega Chiassai – solo ieri si sono registrati altri 406 casi positivi su un totale di tamponi esigui: solo 4449 controlli. Temo che il numero non alto di tamponi effettuato possa celare un numero ben più alto di casi positivi anche asintomatici presenti nel nostro territorio, non dobbiamo aver paura di tirare fuori i numeri; dobbiamo fare i controlli così che questo ci permetta di tutelare gli operatori sanitari in primis, e tutti i soggetti fragili con cui essi sono in contatto."

"Non dobbiamo aver paura di tirare fuori i numeri – conclude Chiassai – dobbiamo tirare fuori il sommerso per cercare di tamponare una situazione che non è stata gestita con vera prevenzione. Siamo partiti tre settimane dopo il Nord, questo vantaggio noi l’abbiamo perso, ma ora dobbiamo fare un controllo più attento: i cittadini stanno facendo grandi sacrifici, le aziende sono ferme e lo saranno per molti giorni, l’economia del nostro paese è ferma, bisogna fare in modo che le istituzioni facciano la loro parte per un fenomeno che sta dilagando e che abbiamo il dovere di tamponare."

 

 

 

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