Iniziativa di protesta lunedì 4 maggio anche in Valdarno: negozi aperti dalle 10.30 alle 13.00. I clienti non possono entrare
Lettera aperta ai sindaci della vallata per chiedere esoneri dalle tasse locali e sostegni concreti: a scriverla sono stati i presidenti delle delegazioni di Confcommercio di Montevarchi Federica Vannelli e di San Giovanni Valdarno Paolo Mantovani. Intanto, anche in Valdarno lunedì 4 maggio negozi, bar e ristoranti apriranno dalle 10.30 alle 13.00 per protestare simbolicamente contro il calendario di riaperture fissato da Conte. I clien ti non potranno entrare
“Abbiamo scritto a tutti i Sindaci del Valdarno per chiedere che, in attesa che il Governo e la Regione stabiliscano ulteriori e più stringenti misure di sostegno al comparto, valutino alcuni provvedimenti locali per sostenere le imprese e i posti di lavoro”, spiegano i due presidenti delle delegazioni valdarnesi di Confcommercio Federica Vannelli e Paolo Mantovani.
“Finora ci sono state molte promesse ma di aiuti concreti dallo Stato ne sono arrivati pochi: chiedevamo contributi a fondo perduto e invece ci hanno dato finanziamenti per indebitarci ancora di più, il bonus di 600 euro ancora molti di noi lo devono ricevere, così come la cassa integrazione i nostri dipendenti. E per fortuna che è stata concessa anche al nostro settore, che altrimenti ne sarebbe stato escluso – proseguono Vannelli e Mantovani – Ecco perché ci siamo appellati anche ai Sindaci delle nostre comunità, che conoscono bene la situazione e che, per quanto gli compete, possono fare qualcosa”.
Nella lettera ai Sindaci i due presidenti della Confcommercio valdarnese chiedono nello specifico l’esonero totale dal pagamento di Cosap e Tosap, oltre alla concessione di spazio esterno gratuito per i pubblici esercizi; poi aiuti e incentivi fiscali per coprire il canone di locazione o le spese legate alle utenze, e l’esonero da Imu e Tari. Ma hanno chiesto anche contributi per l’innovazione digitale, unico mezzo che resta a molte imprese per restare in contatto con i clienti, venere e fare promozione.
Poi il settore del turismo: “Siamo una destinazione “sicura”, lontano dalla grande folla, a contatto con la natura. Quando i viaggi riprenderanno, soprattutto se ci saranno incentivi per restare in Italia, potremo proporci come meta all’insegna della sostenibilità”.
“Non c’è alcuna certezza sulla durata di questa terribile epidemia. Purtroppo neppure a giugno, probabilmente, il virus sarà sparito. Allora pensiamo sia meglio imparare a conviverci rispettando le regole necessarie. Nei nostri negozi siamo pronti a farlo. E poi che senso ha riaprire i servizi pubblici di treno e bus, riaprire le fabbriche con centinaia di operai, e al contempo impedire che lavori un negozio dove entrerebbero al massimo uno o due clienti per volta?”.
Intanto, lunedì 4 maggio i commercianti valdarnesi aderiranno in massa alla mobilitazione lanciata da Confcommercio Toscana come azione di protesta: “dalle 10.30 alle 13.00 riapriremo e illumineremo negozi, botteghe, bar e ristoranti, pur senza far entrare i clienti, per sollecitare il Governo ad anticipare il calendario di riaperture fissato dal premier Conte, portando al 4 maggio quelle dei negozi al dettaglio anziché al 18 – spiegano Federica Vannelli e Paolo Mantovani – Speriamo che il fine settimana porti consiglio al Governo e che si possano rivedere le date. Noi abbiamo bisogno di lavorare. Si calcola che se continua così il 20% delle aziende non riaprirà mai più, anche in Valdarno. Non possiamo permetterlo”.