Bollettini con la Cosap triplicata per esercizi con ombrelloni e simili, nel comune di Montevarchi: dopo le polemiche di Pd e Movimento Consumatori arriva la replica della giunta. “Un errore tecnico a cui stiamo già rimediando”. E ancora: “Abbiamo dato mandato agli uffici per modifiche regolamentari che possano abolire la cosiddetta tassa sull’ombra”
"Un errore tecnico a cui stiamo rimediando". Così l'Amministrazione comunale di Montevarchi replica alle accuse del Partito Democratico e del Movimento Consumatori, in merito al caso Cosap: esercenti che hanno visto triplicare il canone relativo all'occupazione di suolo pubblico con ombrelloni, tendoni, pensiline e simili. "Un errore tecnico a cui gli uffici stanno rimediando, come già comunicato nei giorni scorsi anche alle associazioni di categoria", sottolinea la Giunta Chiassai Martini.
"L’intervento del Pd e del Movimento Consumatori, che tra l’altro non rappresenta le categorie economiche tassate, appare pretestuoso oltre che intempestivo. Si comprende la continua ricerca di una visibilità politica, tuttavia non a scapito dei cittadini messi in confusione da infondati allarmismi". Poi il chiarimento di quanto accaduto: "Con Deliberazione di Consiglio del 21 dicembre 2017, come le consigliere del Pd dovrebbero sapere, è stato approvato il nuovo Regolamento per l’applicazione del Canone per l’occupazione del suolo e degli spazi ed aree pubbliche, che riporta fedelmente l’indirizzo politico dato dall’Amministrazione comunale, non prevedendo alcuna modifica dei coefficienti di calcolo del canone stesso. Nessun aumento risulta imposto nei casi ordinari di occupazione temporanea e permanente".
In un caso specifico, però, sono scattati i rincari: "Nei giorni scorsi – spiega la Giunta – è emerso che, nella categoria “spazi soprastanti e sottostanti”, inerente all’installazione di tende e al passaggio di cavi e condutture sul suolo pubblico, sebbene il sistema di calcolo fosse rimasto invariato tra vecchio e nuovo regolamento, non è stato tenuto conto di una vecchia delibera di Giunta del 2004 che ne aveva rideterminato al ribasso l’intera tariffa, ossia di una riduzione di due terzi. Si è trattato di un errore non ascrivibile né alla Giunta comunale, né al Consiglio comunale, poiché entrambi gli organi, con consenso unanime, hanno espresso la volontà politica di mantenere invariata la cifra di ciascun canone di occupazione".
Scoperto l'errore, l’Amministrazione ha dato indirizzo all’Ufficio di porvi rimedio. "Nei giorni scorsi si è tenuto un primo incontro informativo con i rappresentanti delle categorie più rappresentative dei commercianti e degli artigiani che, al solito, si è dimostrato costruttivo. Ad ulteriore conferma della volontà della Giunta di continuare a perseguire politiche di rivitalizzazione del centro storico e delle categorie economiche in genere, l’Amministrazione ritiene che sia importante prendere spunto da questo errore di calcolo per riflettere sull’effettiva opportunità di continuare a tassare, come avvenuto da parte delle precedenti giunte, le categorie economiche per il semplice fatto di installare delle tende".
La giunta Chiassai preannuncia, quindi, che valuterà l'ipotesi di cancellare la Cosap per questi casi particolari: "Questo canone, chiamato anche “tassa sull’ombra” e percepito come un vero e proprio balzello, stante anche il contesto socio economico, potrebbe essere abolito e in tal senso è stato dato mandato agli Uffici di provvedere alla predisposizione di modifiche regolamentari in questo senso. Si ricorda, comunque, che l’attuale Giunta molto ha fatto per la rivitalizzazione del centro storico, sia in tema di tassazione con riduzioni per gli esercizi di nuovo insediamento, nonché per le residenze di giovani coppie, in particolare: dalla riduzione del 90% sul canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Cosap) per le start-up o per le attività del centro, fino alla riduzione dell’80% della Tari per le nuove imprese dei centri storici in particolari settori; passando per la riduzione dell’IMU per le start-up. Un’attenzione verso i cittadini, categorie economiche e centro storico di cui andiamo fieri", chiude l'Amministrazione.