05, Novembre, 2024

Continua il viaggio di Simona Neri in Sicilia: San Giuseppe Jato ed il piccolo Giuseppe Di Matteo

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Dopo l’arrivo a Cinisi, paese di Peppino Impastato, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1978 e con il quale il Comune di Laterina Pergine ha stretto un patto di amicizia nel 2017, il sindaco Simona Neri si è recata a San Giuseppe Jato, luogo dove il piccolo Giuseppe Di Matteo fu sequestrato e sciolto nell’acido.

È sempre terribile ripercorrere la vicenda del piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito nel 1993 per ordine di Brusca proprio in un maneggio, nel momento in cui stava coltivando la sua grande passione, l’equitazione, per cercare di costringere il padre pentito a ritrattare sulle proprie testimonianze contro la cosca mafiosa. Ma il piccolo Giuseppe fu strangolato e sciolto nell’acido nel 1996, dopo 779 giorni di prigionia e di stenti, detenuto in uno squallido casolare, nascosto in una stanza segreta da cui si accedeva con un montacarichi a scomparsa progettato proprio per l’occasione”.

“Questa mattina insieme ai miei compagni di viaggio siamo stati a visitare proprio questo sito, che adesso è stato demolito: al suo posto sorge uno spazio comunitario portatore di cultura, di legalità, di futuro. Una struttura bella, integrata con l’ambiente circostante, che accoglie studenti e non solo, che promuove il territorio e in un bellissimo giardino della memoria custodisce le essenze storiche di questa terra ricca di storia. È impossibile uscire da qui senza piangere. Abbiamo incontrato i due ragazzi che gestiscono questo centro con il supporto dell’associazionismo locale e nazionale, due giovani archeologi appassionati con gli occhi illuminati dall’amore per la propria terra, impegnati nella promozione della legalità. Ci hanno parlato con emozione dei progetti futuri di cui sarà protagonista la struttura e dei tanti gruppi che già stanno effettuando attività al suo interno”.

“Ma il valore della riconversione dei beni confiscati alla mafia è proprio questo: unire la memoria di questi fatti criminali che va tramandata nel ricordo del sacrificio di tutti coloro che hanno perso la vita per mano della mafia, ma sempre con lo sguardo fisso al futuro, un futuro da costruire investendo nella conoscenza della storia e delle nostre radici, nella cultura e nella legalità”.

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