10, Maggio, 2024

Consiglio comunale spaccato a metà dalla mozione sulla giustizia: respinta la richiesta di azioni concrete da parte dei sindaci

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La mozione presentata da Magini, Nardi, Camiciottoli e Cornel Mihai non passa, dividendo il consiglio comunale: 7 voti favorevoli e 7 gli astenuti. Nel documento si chiedevano azioni da parte dei sindaci della vallata e la convocazione di un consiglio comunale straordinario per tutelare i servizi giudiziari dopo la chiusura di Tribunale, Giudice di Pace e Difensore Civico

Consiglio comunale a Montevarchi diviso perfettamente a metà per la votazione della mozione sulla giustizia: la proposta non è riuscita a passare per un solo voto. Sette i favorevoli, tra cui due consiglieri di maggioranza; ma sette sono anche gli astenuti, e quindi non basta. Oggetto del documento, presentato da un gruppo trasversale di consiglieri, era il progressivo impoverimento dei servizi giudiziari per la tutela dei diritti dei cittadini. Si chiedevano al sindaco interventi concreti per salvare il Difensore civico, e per cercare di riportare in Valdarno il Giudice di Pace. 
 
“Prima la chiusura del Tribunale, poi il Giudice di Pace e da poche settimane anche il Difensore civico: adesso i cittadini dovranno rivolgersi a Firenze o Arezzo, con conseguenze in materia di tempi e costi”, ha dichiarato in apertura di dibattito il consigliere Gianluca Magini (Impresa e Innovazione), che ha firmato la mozione insieme a Fabio Camiciottoli e Flavio Nardi (Democratici e Progressisti) e Andries Cornel Mihai (Partito Democratico).

Durante la discussione, i consiglieri di opposizione hanno sottolineato che, nonostante le buone intenzioni, ci sia stata nei fatti una mancanza di volontà delle amministrazioni comunali di impegnarsi come richiesto dal documento. Il sindaco, dal proprio conto, ha riconosciuto i buoni contenuti espressi, ma ha sollevato perplessità in merito alla presenza di alcuni vincoli burocratici che hanno portato il primo cittadino e alcuni dei consiglieri Pd ad astenersi.
 
“Probabilmente non è stato fatto tutto il possibile da parte dei sindaci per quanto riguarda, per esempio, il Giudice di Pace, in quanto bastava che le spese fossero suddivise tra le amministrazioni per cercare di portare avanti il servizio”, ha dichiarato Magini. “Il sindaco parla di un’istanza presentata al Ministero della Giustizia per avere il riconoscimento del comprensorio territoriale allargato ai comuni della vallata, ma da Roma è arrivata solo la conferma della chiusura degli uffici”.
 
La mozione, che oltre all’impegno dei sindaci richiedeva anche la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema, è stata respinta con 7 voti favorevoli e 7 astenuti, tra la delusione dei firmatari. I sette voti a favore erano quelli di Magini e Cornel Mihai (maggioranza), Nardi, Bucci, Bucciarelli, Bindi e Buffoni (opposizione). La votazione, tra l'altro, è avvenuta dopo la pausa pranzo del Consiglio comunale, quando l'ingresso di un consigliere di maggioranza, assente al termine della prima parte dei lavori, ha portato alla situazione di parità e alla conseguente respinta del documento.
 

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