Anche il Difensore civico ha fermato la sua attività in Valdarno. In consiglio a Montevarchi arriva una mozione trasversale: firmata da Camiciottoli e Nardi dei Democratici e Progressisti, Cornel Mihai del Pd e Magini di Impresa e Innovazione, chiede azioni concrete di tutti i sindaci insieme. E un consiglio comunale aperto
In principio fu la sezione distaccate del tribunale di Montevarchi: manifestazioni davanti alla sede di Montevarchi, avvocati pronti a battersi, il sindaco che garantiva azioni comuni di vallata per mantenere il presidio. Poi la riforma del sistema della giustizia ne sancì la chiusura, insieme a (quasi) tutti gli altri distaccamenti dei tribunali d’Italia: compreso Pontassieve, che era il riferimento per il Valdarno fiorentino.
Poi, arrivò il turno del Giudice di Pace, perso a San Giovanni, avrebbe dovuto rimanere a Montevarchi. Anche in questo caso sembrava bastasse poco: un impegno condiviso di tutti i comuni del Valdarno (almeno quello aretino) per coprire alcuni costi, la garanzia di una sede (che già c’era), e il Giudice di Pace sarebbe stato salvo. E invece niente, a fine 2014 il Valdarno si vede portare via anche quello.
Ora è la volta del Difensore civico: ha smesso di operare in Valdarno dall’inizio del 2015. La Provincia di Arezzo, in realtà, l’aveva annunciato: convenzione scaduta, lo sportello di Montevarchi chiude. E così il Difensore civico (a cui negli anni si sono rivolti centinaia di valdarnesi per dispute di vario tipo con le pubbliche amministrazioni) è stato l’ultimo presidio di giustizia che, almeno per ora, ha abbandonato il Valdarno.
Dietro a questo impoverimento emerge una difficoltà oggettiva: quella di parlare con una sola voce, di imporre una posizione ‘del Valdarno’ e non del singolo comune. Servizi al cittadino che si allontanano dal cittadino: e spesso è solo perché le amministrazioni non riescono a condividere un percorso, una linea comune, e presentarla agli enti sovraordinati.
A sottolineare questa prospettiva è una mozione che arriverà lunedì in Consiglio comunale a Montevarchi, e che ha riunito in modo trasversale consiglieri di maggioranza e di opposizione. Porta infatti la firma dei Consiglieri Fabio Camiciottoli e Falvio Nardi dei Democratici e Progressisti, di Andries Cornel Mihai del Partito Democratico e di Gianluca Magini del gruppo Impresa e Innovazione.
“Un documento che abbiamo condiviso anche considerando il recente smodato proliferare di incitamenti al Comune unico da parte di qualcuno”, puntualizzano i promotori. E infatti il testo della mozione sottolinea come “pur avendo licenziato importanti atti per la salvaguardia e il mantenimento dei servizi giudiziari nei Consigli comunali della vallata, i Sindaci del nostro territorio non sono riusciti, congiuntamente, a trovare quelle sinergie per il mantenimento almeno di un Ufficio del Giudice di Pace”.
I quattro consiglieri ribadiscono quanto sia oggi “opportuno e necessario che si apra un dibattito pubblico intorno alla chiusura del Giudice di Pace e si creino le condizioni affinché i servizi del Difensore Civico siano mantenuti a livello territoriale”, e per questo chiedono la convocazione di un Consiglio comunale aperto sul tema della Giustizia di prossimità, che faccia il punto della situazione e fissi impegni precisi.
La mozione chiede inoltre al sindaco di Montevarchi di “intraprendere un’azione politica e amministrativa all’interno della Conferenza dei Sindaci per trovare le forme per istituire nella Vallata un Difensore Civico che possa essere di riferimento a tutti i cittadini; coinvolgere in seconda fase anche i Comuni del Valdarno fiorentino per arrivare ad avere un punto di riferimento per tutta la Vallata”; e chiede al Presidente del Consiglio comunale di “attivarsi affinché, tra i comuni di Montevarchi, San Giovanni, Terranuova e Figline Incisa, possa essere effettuata una conferenza Capigruppo congiunta con cui avviare un confronto per l’istituzione di un Difensore Civico di Vallata e intraprendere una serie di azioni volte a riattivare il Giudice di Pace”.