Concluso l’iter di approvazione del Piano Operativo del Comune di Figline e Incisa Valdarno e della contestuale variante al Piano Strutturale. Dopo la pubblicazione sul Burt, il bollettino ufficiale della Regionale Toscana, avvenuta il 12 ottobre il nuovo strumento urbanistico che sostituirà i Regolamenti Urbanistici degli estinti Comuni di Figline Valdarno e Incisa in Val d’Arno sarà efficace dal prossimo 11 novembre.
L’iter iniziato nel 2019 è continuato nel 2020 con l’adozione del Piano Operativo da parte del Consiglio comunale e con la successiva approvazione delle controdeduzioni, ovvero gli oltre 380 contributi e osservazioni alla prima stesura del documento presentate da Regione Toscana, Soprintendenza, professionisti e cittadini. Dopo il parere favorevole obbligatorio del Genio Civile, il Piano Operativo è passato all’esame della Conferenza paesaggistica ed è stato poi approvato dal Consiglio comunale del 22 luglio. La Conferenza paesaggistica ha quindi verificato che le prescrizioni sono state effettivamente accolte, dando così il via libera alla pubblicazione. Tutta la documentazione qui.
“Il Piano Operativo è il documento su cui è scritto il futuro della nostra città. Si tratta del più importante strumento di pianificazione e di sviluppo del territorio e siamo particolarmente soddisfatti per essere ormai a un passo dalla sua entrata in vigore. È stato un cammino lungo e partecipato, al quale hanno preso parte gli uffici tecnici di tutti gli enti interessati, gli operatori economici e tanti cittadini. A nome dell’Amministrazione, ringraziamo chiunque abbia offerto il proprio contributo portandoci ad avere oggi, dopo tre anni di lavoro, un testo che regolamenta in modo preciso e lungimirante l’assetto del territorio di Figline e Incisa Valdarno per gli anni a venire. Uno strumento innovativo, che per la prima volta introduce linee di indirizzo per un settore strategico come quello della ricettività, puntando sulla grande occasione del turismo “slow” e dell’agriturismo. Un Piano attento ai temi della sicurezza idrogeologica e della sostenibilità ambientale, che mette un freno alle nuove edificazioni a carattere residenziale e incentiva il riutilizzo e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Un Piano che prevede strumenti per potenziare i siti produttivi nel fondovalle, in particolare quelli a vocazione artigianale e industriale”, spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Bianchini.
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