19, Novembre, 2024

Colpo milionario alla Salp, tre assoluzioni e una condanna. Sei anni al manovratore della gru che sfondò la parete

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Si trattava del gruppo di presunti responsabili arrestati nell’agosto del 2012 da carabinieri e polizia, dopo che in manette erano già finite a novembre 2011 altre tre persone. Ieri la sentenza davanti al Gip Piergiorgio Ponticelli: il presunto manovratore della gru finisce in carcere, assolti gli altri tre

Era l'8 marzo 2011 quando Poggio Bagnoli, frazione del comune di Pergine, finì al centro delle cronache per un furto milionario e studiato nei minimi particolari. Un vero e proprio assalto ad una ditta orafa, la Salp, alla quale avrebbero partecipato quasi una decina di persone. L'irruzione portata a termine buttando giù il muro del caveau con una gru fornita di un apposito braccio meccanico, mentre il resto della banda aveva bloccato le cinque vie d'accesso alla Salp con mezzi rubati dal magazzino del comune, compreso uno scuolabus. 

Tre dei presunti autori furono arrestati a novembre. Altri cinque finirono in manette nell'agosto del 2012, l'anno successivo, grazie alle indagini condotte da carabinieri, squadra mobile, polizia scientifica e guardia di finanza di Arezzo e coordinate dal pubblico ministero Marco Dioni. Due dei primi arrestati avevano già patteggiato, un terzo era stato scagionato per problemi nel test del dna.

Ieri nell'aula del Gip Piergiorgio Ponticelli è arrivata la sentenza per 4 degli arrestati di agosto 2012, che tra l'altro si trovavano a piede libero. 

Solo uno finisce in carcere: condannato a 6 anni colui che si ritiene sia stato il manovratore della gru, quello che sfondò la parete del caveau della Salp in quella notte di marzo 2011. Assolti invece gli altri tre: gli elementi a loro carico sono stati giudicati insufficienti. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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