24, Novembre, 2024

Code e caos, M5S: “Mancanza di programmazione e priorità sbagliate”. Renzi: “Disagio annunciato”

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Ieri sera traffico in tilt per un cantiere a Ponterosso, appena dieci giorni fa era stata colpa di lavori a Matassino. Basta poco per imbottigliare Figline. Naimi (M5S): “La viabilità è diventata inaccettabile: ma la costruzione della ciclabile in via Roma avrebbe potuto attendere”. Renzi (FI-UdC): “Ciò che è successo era prevedibile ed annunciato”

Dieci giorni fa era stato un cantiere Publiacqua a Matassino a bloccare, di fatto, l'intera circolazione stradale intorno a Figline. Ieri sera lo scenario era lo stesso, ma il cantiere era a Ponterosso. Cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia: in questi giorni è sufficiente un cantiere anche di estensione limitata per mandare in tilt la viabilità figlinese. 

Ora la questione diventa anche tema di discussione politica. "Gli episodi degli ultimi giorni – commenta il consigliere del Movimento 5 Stelle Naimi – denotano come ci sia una preoccupante mancanza di programmazione e l’attribuzione di priorità ad opere che per logica di cose dovevano essere almeno consequenziali ad altre. In particolare puntiamo il dito sulla pista ciclabile di via Roma su cui ancora non ci eravamo espressi per verificare il reale impatto che avrebbe avuto sul traffico, se pur con grosse perplessità iniziali".

Il cantiere lungo via Roma per la costruzione della ciclabile finisce sotto attenzione. "Fermo restando che la mobilità ciclabile vada incentivata in ogni modo e dotata di infrastrutture adeguate riteniamo che via Roma, quale direttrice principale del nostro comune nonché strada ad alto flusso di autoveicoli, non sia stata la zona migliore su cui progettare una pista ciclabile. Più volte abbiamo stimolato l’Assessore a prevedere direttrici perpendicolari che portassero al centro storico provenendo dalla naturale ciclopista degli argini dell’Arno invece di propendere per una ciclopista di cui in futuro valuteremo il reale utilizzo".

"Al di là comunque della scelta dell’Amministrazione – continua Naimi – di cui purtroppo pagano i disagi molti cittadini, a nostro avviso l’errore più grosso è stato quello di non aver prima terminato la variantina in modo da poter dirottare il traffico su un’altra strada durante i lavori. Queste considerazioni non sono frutto di elaborati progetti di ingegneria ma semplicemente il parere di molti cittadini costretti ad impiegare ore per tornare a casa dopo il lavoro".

"Costruire il ponte sul borro di Ponterosso, terminare la strada e dirottare il traffico sulla parallela alla SS69 doveva essere la priorità sopratutto in virtù del fatto che la Città Metropolitana ha già previsto circa 2 milioni e mezzo di euro, affidando i lavori al comune di Figline e Incisa in qualità di stazione appaltante. Prima si doveva creare l’alternativa e poi eventualmente procede con un progetto che ripetiamo non ci convince e di cui chiederemo lumi in consiglio tramite interrogazioni".

"Oggi la situazione – conclude Naimi – è ulteriormente peggiorata poiché si sono moltiplicati i cantieri stradali, alcuni dei quali in punti nevralgici per la viabilità che come purtroppo abbiamo visto è andata in tilt con lunghe code sia sulle strade principali che in vie interne quali via Veneto. Siamo curiosi di capire la natura e la programmazione di questi cantieri e di chi è la responsabilità di questa situazione inaccettabile considerando oltretutto che il periodo natalizio solitamente risulta tra i più trafficati dell’anno". 

E Roberto Renzi, capogruppo consiliare Forza Italia UdC, punta il dito anche su un altro aspetto della vicenda: "Manca la programmazione per le manutenzioni, e quel breve tratto di strada quando si rompe un tubo dell'acqua blocca una città intera. Quel tratto di via Veneto è stato asfaltato inutilmente nel 2011; ma allora non fu rifatta la linea dell'acquedotto ormai vecchia, niente tubo nuovo, ma solo riparazioni, era prevedibile che il manto si deteriorasse di nuovo. La scelta delle amministrazioni Pd fu quella, assurda a nostro parere, perché strade come via Veneto sono strategiche per la nostra viabilità, e devono essere interrotte o chiuse raramente". 

"La strada – ricorda Renzi – è stata asfaltata di nuovo nel 2014 e da allora sono stati realizzati diversi interventi per riparazioni, che hanno reso inutile l'ennesima bitumazione. Tante riparazioni di tubazioni che hanno sempre procurato disturbi alla circolazione stradale. Numerose nostre richieste di intervenire in modo definitivo sono state ignorate: si preferisce rattoppare quel piccolo tratto senza intervenire in modo definitivo".

"Il disagio era annunciato, non è piovuto dal cielo, quel tratto in altre occasioni aveva procurato disagi alla viabilità, ciò che è successo era prevedibile, è stato discusso e anticipato negli ultimi consigli comunali". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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