19, Novembre, 2024

Cipressi sotto attacco: a rischio uno degli alberi tipici del nostro paesaggio. La speranza è legata all’inverno

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Anche in tutto il territorio valdarnese, i cipressi sono stati duramente colpiti dall’afide “Cinara Cupressi”, a causa delle condizioni climatiche di un anno fa. Molte piante, soprattutto quelle vecchie (le più colpite), dovranno essere sostituite. Ma un inverno rigido potrebbe essere d’aiuto. Venturi: “Una situazione da valutare in primavera. Altamente sconsigliata la potatura”.

Il marrone ha sostituito il verde scuro dei filari. Si chiama “Cinara Cupressi” ed è l’afide che da mesi sta mettendo a dura prova anche i cipressi del Valdarno, una delle piante più tipiche dei nostri paesaggi.

 Come nel caso della mosca olearia, anche per la malattia dei cipressi le cause sono da rintracciare nelle condizioni climatiche dell’estate 2014 e degli inverni passati. Adesso centinaia di piante in Valdarno sono a rischio: alcune riusciranno a sopravvivere, altre dovranno essere necessariamente sostituite, come spiega l’agronomo Lorenzo Venturi, del Comune di Figline e Incisa, che ha illustrato la situazione nell’ultimo consiglio comunale, in risposta ad interrogazioni presentate da Simone Lombardi (Idea Comune) e Roberto Renzi (Forza Italia-Udc).
 
Le condizioni climatiche
Da sempre presente in tutto il territorio nazionale, l’afide non ha mai destato grandi preoccupazioni. Ma le condizioni meteorologiche hanno favorito il parassita: “Un’estate 2014 umida e fresca, e un inverno non rigido sono stati favorevoli per gli afidi che hanno colpito i cipressi di tutto il territorio. Le piante più colpite sono sicuramente quelle più vecchie, quelle giovani hanno resistito meglio” ha spiegato Venturi. Una situazione ben visibile anche ad un occhio non esperto.

L’estate appena trascorsa è stata torrida ma le piante, sottoposte a grandi traspirazioni, avendo già perso gran parte della loro vitalità hanno accusato il colpo. Per questo adesso è necessario attendere l’inverno. Le temperature rigide aiuterebbero sicuramente a contenere l'azione dell'afide.
 
Gli interventi da effettuare
I rimedi previsti sono in gran parte chimici, attraverso l’utilizzo di insetticidi: “Un rimedio problematico e anche costoso soprattutto per le aree urbane” come ha precisato in consiglio comunale Lorenzo Venturi.  E i risultati in questa fase non sono garantiti. “Altamente sconsigliata è invece la potatura, che oltre ad essere costosa per l’altezza delle piante, può essere anche deleteria esponendo maggiormente le piante al “cancro del cipresso”, quella sì una malattia fortemente epidemica e che rischierebbe di compromettere il nostro paesaggio”.
 
La miglior difesa è l’attesa
In questa fase, meglio attendere. Innanzitutto per vedere gli effetti dell’inverno, ma anche per testare la risposta delle piante. I cipressi hanno infatti capacità di ripresa: “A primavera si potrà poi valutare con maggiore accuratezza quali piante mantenere e quali piante sono ormai compromesse e da sostituire – ha concluso Venturi – A Figline e Incisa avendo già da alcuni anni proceduto alla sostituzione di numerosi cipressi, il fenomeno è stato più contenuto rispetto ad altre zone anche a noi limitrofe”.

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