Dopo gli interventi dei commercianti e di alcuni consiglieri di opposizione, adesso è l’associazione Valdarnoinbici ad intervenire sulla pedonalizzazione di piazza Marsilio Ficino e più in generale sul centro storico. Il presidente Daniele Del Priore: “Serve un confronto aperto, ma devono essere favoriti i soggetti deboli e non le autovetture. Quindi parcheggi sì, ma vicino al centro non dentro”. Sulla pedonalizzazione: “Una scelta giusta ma attuata con modalità sbagliate”. E lancia le sue proposte.
Sulla questione del centro storico di Figline interviene l’associazione “FIAB ValdarnoInBici” e dichiara di schierarsi “dalla parte dei soggetti deboli della strada: i pedoni, le persone a cui solitamente non si pensa nella progettazione di una città (disabili, anziani, bambini, mamme e babbi con passeggini, ecc.), chi usa la bicicletta per gli spostamenti quotidiani”.
“Per questo motivo – fa notare il presidente Daniele Del Priore – politiche che mirano a facilitare l’utilizzo dell’automobile, quasi fosse l’unica opzione per spostarsi in ambito urbano, sono politiche che, istintivamente e razionalmente, non ci piacciono. In particolare non ci piacciono quando riguardano il cuore e gli spazi comuni di una città”. Del Priore utilizza anche un aforisma del giornalista Jacques Goddet: “Se gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano e si uniscono”.
“Le strade urbane in generale – sottolinea l’associazione – hanno finito per essere quasi esclusivamente spazi dedicati alle automobili, e questo è ancor più vero quando si pensa agli spazi di un centro storico aperto alle macchine. Se si prova a pensare a quanto spazio fisico viene dedicato alle automobili, fra parcheggi e carreggiata, ci si rende conto che non rimane molto spazio per i pedoni. Così è anche nel centro storico di Figline. Su Corso Matteotti ci sono punti in cui è complicato incrociare un’altra persona che cammina sullo stesso marciapiede. Si può pensare che in quello spazio ci siano famiglie con bambini che giocano ? Un gruppo di amici che vuole stare insieme?”.
Il presidente dell’associazione dice la sua sulla chiusura di piazza Marsilio Ficino alle macchine: “E’ stata una scelta giusta, ma è stata realizzata nel modo sbagliato. E’ stata realizzata senza coinvolgere veramente la cittadinanza, senza pensare ad altri interventi a sostegno della scelta; di fatto è stata realizzata con due catene e non si può pensare di far cambiare le abitudini dei figlinesi mettendo due catene (anche se diversi effetti positivi ci sono stati). Il centro storico va ripensato nel suo complesso e per ripensarlo è necessario attivare percorsi di partecipazione e coinvolgimento di tutti gli attori che hanno qualcosa da dire su quegli spazi: i commercianti, certo; ma anche, e mi piacerebbe dire ‘soprattutto’, i cittadini.
In particolare, secondo la Fiab, nel centro storico di Figline “va ricreato uno spazio per le persone e questo spazio non lo si crea aumentando le possibilità di occupare quello spazio con delle automobili. Non è neanche sufficiente chiudere alle auto ma va fatta una politica complessiva”.
E lancia tre questioni. La prima sono i parcheggi, ma non in centro: “Vanno previsti dei parcheggi a ridosso del centro (non in centro, ma vicino). Parcheggi gratuiti, come chiesto da Renzi? Sì, certo, ma non dentro il centro storico. Si potrebbero prevedere anche (e ci sono esperienze in tal senso) parcheggi gratuiti per chi fa acquisti nei negozi convenzionati. Le soluzioni tecniche si possono trovare”.
Poi ci sono i marciapiedi a raso. “Le vie del centro storico devono diventare uno spazio condiviso dai vari soggetti che lo vivono e un marciapiede a raso (o, per dirla diversamente, un marciapiede largo quanto tutta la strada) consente di avere uno spazio condiviso fra pedoni, ciclisti e (pochi) automezzi – ad esempio gli automezzi necessari per il carico-scarico delle merci (solo in alcune fasce orarie) o le auto dei residenti – dove però le auto si sentano ‘ospiti’ e non padroni della strada, con sistemi di rallentamento obbligato”.
Infine l’arredo urbano: “Bisogna ricreare uno spazio bello, piacevole da vivere. Per la dignità e il decoro della città innanzitutto. Ma anche perché posso invogliare le persone a scendere in piazza se offro uno spazio bello in cui fermarmi. Ci vuole una bella illuminazione, delle panchine, delle fioriere. Non solo due catene”.
“In ogni caso – conclude Daniele Del Priore – ci vogliono scelte politiche. Riaprire la piazza alle macchine, facilitare l’accesso delle auto al centro storico (anche con scelte come quella di non far pagare il parcheggio in centro), offrire più spazio alle automobili, significa ridurre gli spazi alle persone”.