Dibattito in consiglio comunale su una mozione presentata da M5S, poi passa la risoluzione di maggioranza. C’è l’impegno di attivare nuovi punti di rilevazione sul territorio, se necessario anche acquistando una nuova centralina insieme ai comuni limitrofi, per misurare l’effettiva presenza di Pm10 e, possibilmente, anche di Pm2,5
Installare almeno una nuova centralina Arpat anche in Valdarno aretino, dopo quella di Figline, per avere un punto della situazione più chiaro dell'inquinamento atmosferico. È l'obiettivo su cui già si erano espressi i comuni, in particolare quelli che la Regione ha inserito nell'area 'sensibile' del Valdarno: oltre a Figline e Incisa e Reggello, ci sono anche Montevarchi, San Giovanni e Terranuova.
La sensazione è che la sola centralina di Figline, riattivata peraltro l'anno scorso e che ha già dato un quadro significativo dell'inquinamento nel fondovalle valdarnese, con 27 sforamenti dei limiti di Pm10 nel 2016 e 13 nel solo mese di gennaio di quest'anno, non possa bastare a tracciare il quadro di tutto il Valdarno, o almeno di tutti e cinque i comuni coinvolti nei Pac, i Piani di Azione Comunale anti-inquinamento.
Se ne è discusso ieri durante il Consiglio comunale di Montevarchi, grazie a una mozione presentata da Carlo Norci (M5S), in cui si chiedeva un impegno per "l'acquisizione di una stazione per il rilevamento del particolato Pm2,5, con un progetto che preveda anche la presentazione dei risultati ai cittadini attraverso sito internet dedicato". Mozione che è stata respinta con il voto favorevole solo dei consiglieri di opposizione, quello contrario della maggioranza, l'astensione di Chiassai e Allegrucci.
Passa, invece, una risoluzione presentata dalla consigliera Alessandra Bencini (Prima Montevarchi) che impegna ad attivarsi con i comuni limtrofi per realizzare gli impegni, circa l'acquisizione di una nuova centralina, da destinare alla misurazione di Pm10 e Pm2,5, potendo così "contare su un quadro certo della situazione che afferisce alla qualità dell'aria e che consenta di adottare in tempo reale le misure eventualmente necessarie a garantire la tutela della salute dei cittadini".
Sono due le strade che si potrebbero percorrere per incrementare i punti di rilevamento dell'inquinamento, in particolare in Valdarno aretino: da una parte, la riattivazione o l'omologazione di centraline già presenti, ma che non sono nella rete Arpat (ad esempio alcune vecchie centraline, anche di Enel); dall'altra, l'acquisto da parte dei comuni di una centralina mobile, che possa dunque mappare il territorio con rilevamenti periodici in più zone. In quest'ultimo caso, ovviamente, per i comuni ci sarebbe comunque uno sforzo economico da sostenere.