23, Novembre, 2024

“Abbiamo sete di memoria”. Le celebrazioni degli eccidi nazifascisti. Cavriglia ricorda il massacro con don Luigi Verdi

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”Abbiamo sete di memoria”.Per il 79° anniversario degli eccidi nazifascisti perpetrati nelle cinque frazioni del Comune di Cavriglia, le celebrazioni si sono svolte a Meleto Valdarno. Anche quest’anno Cavriglia si è fermata per omaggiare le proprie vittime civili, uccise negli eccidi nazifascisti che colpirono Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole nel 1944 trucidando 192 innocenti.

Dopo la S. Messa di questa mattina alla Chiesa di San Donato a Castelnuovo dei Sabbioni, le celebrazioni sono proseguite questo pomeriggio con la S. Messa delle celebrata presso il Sacrario ai Caduti di Meleto Valdarno dal Vescovo di Fiesole, S.E. Stefano Manetti. Al termine della celebrazione sono intervenuti il Primo Cittadino di Cavriglia, Leonardo Degl’Innocenti o Sanni e Don Luigi Verdi della Comunità di Romena, a voler significare che Cavriglia e il Valdarno tutto non possono dimenticare quanto successo 79 anni fa ai danni della popolazione civile, inerme di fronte alla furia nazifascista. Il programma si chiuderà questa sera sulla terrazza di Castelnuovo d’Avane: alle 21.00 è prevista la cerimonia di premiazione del “Cittadino dell’Anno 2023”, la consegna delle Costituzioni ai neo 18enni ed a seguire in collaborazione con il Festival Orientoccidente di Materiali Sonori, il programma sarà chiuso dal concerto “L’Urlo della Memoria” di Alberto Bertoli.

Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, sindaco di Cavriglia, nella sua ultima commemorazione in questo ruolo:”Purtroppo è scomparso l’ultimo testimone oculare della strage nazifascista che portò via la vita a 192 uomini. Ogni anno questo momento continua ad essere attuale, purtroppo. Il mondo è pieno di guerre ed ogni messaggio che va nella direzione della memoria e della sua conservazione è utile verso le giovani generazioni.Alcuni mesi fa abbiamo tentato una causa contro la Germania per il risarcimento predisposto da un dispositivo legislativo di Draghi che mira sia a risarcire gli enti locali che le famiglie delle vittime.”

 

Don Luigi Verdi ha sottolineato l’importanza fondamentale data dall’Amministrazione nel dialogo con le nuove generazioni, alle quali va l’onere e l’onore di perpetrare il ricordo e trarne opportuno insegnamento: “La politica e la Chiesa stanno usando un termine ultimamente, che non mi piace affatto: resilienza. Resilienza vuol dire rimbalzare, prendere forma, accomodare un po’ le cose. Amo molto di più la parola resistenza perchè vuol dire che tu resisti perchè ami qualcosa o qualcuno e se non ami nessuno non resisti. Ho citato Pavese che parla del luogo e della gente che c’è dentro a un paese. Queste 192 persone che sono morte, hanno resistito perchè cercavano la libertà per la loro gente. Ognuno di noi ha bisogno di sole tre cose: un pezzo di pane, un po’ di affetto e di sentirsi a casa da qualche parte – e quando ti sbarbano una cosa fondamentale della tua vita – non ce la fai, devi lottare in tutti i modi per andare avanti.”

Loriana Valoriani, consigliere provinciale di Arezzo:” Oggi in nome della Provincia, vi porto i più sentiti saluti da parte del nostro Presidente. Con grande onore sono qui a commemorare con tutti voi le vittime delle astravi nazifascisti che hanno caratterizzato il nostro territorio. Le numerose vittime devono farci ricordare il prezzo di una libertà che noi oggi diamo per scontata e che 79 anni fa non lo era per niente. Per questo oggi dobbiamo insegnare alla nuove generazioni che la memoria, il coraggio, la libertà dove essere preservate e tramandate.”

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