Il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Casucci (Lega) esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto nella vertenza Fimer e al tempo stesso sollecita attenzione per la situazione dell’Opificio Tecnologico.
“Accolgo con soddisfazione la notizia dell’accordo che sarebbe stato raggiunto tra la Mc Laren Applied e Greybull con il consiglio di amministrazione e gli azionisti di Fimer per l’acquisizione della proprietà della azienda di Terranuova Bracciolini. Certo, occorre utilizzare tutta la prudenza del caso visto che il tribunale dovrà esprimersi in merito, all’interno della procedura di concordato, ma è indubbio che pare ci si stia muovendo nella direzione giusta per mettere fine alla grave crisi in atto da troppo tempo per la cui soluzione ho cercato di dare il mio contributo fin dal primo momento. Crisi nella quale è sempre stato fondamentale offrire le necessarie garanzie ai lavoratori prima di mettere in piedi qualsiasi operazione e che ha visto impegnati in prima linea le istituzioni locali e il Governo nazionale”.
Per l’Opificio Tecnologico Casucci sottolinea: “Purtroppo non sono mancati, in questi anni, casi di crisi aziendali in Valdarno. Oggi è la volta dell’Opificio Tecnologico di Terranuova Bracciolini apprezzata azienda specializzata nella digitalizzazione per la quale é considerata tra le migliori eccellenze italiane. Da tempo l’Opificio sta attraversando una forte crisi, culminata nel mancato saldo dell’ultimo stipendio ai 40 lavoratori in forza allo stabilimento. E proprio ieri, si è svolta una manifestazione che ha fatto registrare una larga adesione di partecipanti dal momento che l’azienda lavora a stretto contatto con altre realtà del settore elettronico operanti nell’area. E’ indispensabile tenere alta l’attenzione sulla vicenda e monitorarne costantemente l’evolversi con un occhio anche alle altre aziende valdarnesi in difficoltà che possano aver avuto ripercussioni anche a causa della questione della Fimer. Bisogna tutelare l’occupazione ed il patrimonio industriale del territorio”.