Esattamente un anno fa, l’inaugurazione dei cantieri per la cassa di espansione di Pizziconi a Figline. Il commissario: “Stiamo realizzando un terzo dell’argine e lavorando sui torrenti Resco e Faella”. Intanto Regione e Comuni cercano di accelerare per le opere di Leccio e Prulli: tra un anno ricorre infatti il 50° anniversario dell’alluvione di Firenze.
Un anno esatto fa il via ai lavori per la cassa d'espansione di Pizziconi al Matassino di Figline. All’inaugurazione – in pompa magna – parteciparono il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l'assessore regionale Annamaria Bramerini, il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai, il collega di Rignano Daniele Lorenzini, l'ex sindaco di Figline Riccardo Nocentini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, ed Erasmo D'Angelis, capo struttura della missione #italiasicura di Palazzo Chigi, oggi direttore del quotidiano "l’Unità".
Un anno dopo – seppur con difficoltà, ritardi e aumento dei costi – i lavori stanno proseguendo. “Stiamo lavorando alla realizzazione di un terzo dell'argine della cassa – sottolinea il commissario Oreste Tavanti –inoltre stiamo attualmente effettuando lavori ai torrenti Resco e Faella. Con la speranza che anche il meteo continui ad essere favorevole contiamo entro primavera di aver concluso i lavori per il primo dei tre lotti”. I ritardi del primo lotto sono stati principalmente dovuti alle operazioni di bonifica dei terreni.
Per quanto riguarda il Resco, gli operai sono in azione a Matassino per la messa in sicurezza del torrente, mentre viene ridisegnato completamente il corso del Faella (una prima parte dei lavori è già stata realizzata), con "la realizzazione di nuove arginature ed un'abbassamento della quota di fondo" spiega il commissario.
Per quanto riguarda il secondo lotto, che sono lavori di completamento della cassa e riguardano anche parte dell'area autostradale, Oreste Tavanti si appresta a convocare una nuova conferenza dei servizi entro ottobre.
Rimane però una questione aperta: il lotto 5 della variante alla Sr 69, il cui iter è stato bloccato dal ricorso del principe Corsini e che – per un tratto – svolge funzione anche di argine alla cassa di espansione di Pizziconi.
Le altre casse di espansione
Sono altre tre le casse di espansione che devono essere realizzate da anni nel Valdarno Fiorentino. Innanzitutto quella di Restone, che è il lotto tre dei lavori di Pizziconi. Costo previsto di 15.900.000 euro, cifra aumentata “a causa della revisione del progetto preliminare”.
In estate il commissario Oreste Tavanti ha pubblicato l’avviso di gara per le “indagini di caratterizzazione ambientale su campioni matrice solida”, per valutare come nel caso di Pizziconi se ci sia la necessità di bonificare i terreni.
E poi ci sono le casse di Prulli e Leccio, che interessano i Comuni di Reggello e Rignano. Anche in questo caso, la Regione ha deciso di “acquisire preliminarmente ai fini della redazione del progetto delle casse di espansione di Prulli e Leccio, dati chimici sui terreni oggetto dell’intervento”.
Il 50° anniversario dell’alluvione di Firenze.
Il 4 novembre 2016 ricorre il 50° anniversario dell’alluvione di Firenze. Una data segnata sul calendario dagli enti che si occupano dei lavori delle casse di espansione. L’obiettivo dichiarato di Governo, Regione, Autorità di Bacino e Comuni è quello di mettere in sicurezza l'Arno e Firenze per quella data.
Visti i ritardi, solo una piccola parte dei lavori sarà conclusa per quel giorno. E quindi, solo il lotto 1 di Pizziconi: "In ogni caso, con l'ultimazione di questa prima parte dei lavori, la cassa di espansione sarà già in funzione". Per Restone, Prulli e Leccio – nella migliore delle ipotesi – le opere saranno state solo affidate.