Taglio del nastro per l’inizio dei lavori del primo lotto di Pizziconi al Matassino. Il completamento è previsto per la primavera 2015. Oltre al presidente Rossi e all’assessore regionale Annamaria Bramerini, erano presenti Erasmo D’Angelis, capo struttura di missione #italiasicura di Palazzo Chigi, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Figline Incisa, Giulia Mugnai, il collega di Rignano, Daniele Lorenzini, l’ex sindaco di FIgline Riccardo Nocentini
Inaugurata la ripresa dei lavori per la cassa d'espansione di Pizziconi al Matassino di Figline. Al taglio del nastro: il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l'assessore regionale Annamaria Bramerini, il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai, il collega di Rignano Daniele Lorenzini, l'ex sindaco di Figline Riccardo Nocentini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, ed Erasmo D'Angelis, capo struttura della missione #italiasicura di Palazzo Chigi. Tra gli altri vi era anche l'onorevole David Ermini.
Il primo lotto di Pizziconi terminerà nella primavera del 2015, il secondo entro la fine dello stesso anno. Il costo complessivo è di 26 milioni di euro, di cui 14 a carico della Regione.
"Siamo ad una svolta. Ci siamo arrivati con troppi ritardi, ma finalmente le cose sono cambiate – ha dichiarato il presidente Enrico Rossi – L'inaugurazione di questa prima cassa di espansione è la dimostrazione che oggi, dopo un forte ritardo, possiamo finalmente contare su un programma di lavori importanti. In questi due anni, dall'adozione della legge 35 2012 che ha previsto la possibilità di intervenire con il commissariamento laddove i lavori si fermino, abbiamo fatto molte cose. Non partiamo dall'anno zero, abbiamo recuperato le risorse e vogliamo andare avanti".
La chiave della svolta e la possibilità della ripresa dei lavori, ha ricordato Rossi, sta nella responsabilità che il governo ha affidato ai presidenti delle Regioni, consentendone l'intervento di commissariamento per far ripartire le opere ferme.
"È una responsabilità forte, che ci prendiamo volentieri – ha detto Rossi – e questo, credo, è il primo risultato di un gioco di squadra che, una volta portato in fondo, ci permetterà è finalmente di dire che abbiamo mitigato il rischio di un'alluvione dell'Arno di impatto analogo a quella che nel 1966 devastò Firenze".
Il presidente Rossi ha poi illustrato gli interventi che ancora devono essere progettati ed eseguiti per mettere davvero in sicurezza il territorio.
"L'accordo di programma con Enel e Comuni per la rimodulazione della diga di Levane prevede la realizzazione del progetto entro il 2015. Servono 25 milioni, di cui metà saranno a carico dalla Regione Toscana e vorremmo che l'altra metà fosse a carico dello Stato. Per le altre casse di espansione di Figline, i cui progetti saranno pronti nell'estate 2015, stanziamo 25 milioni. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione dallo Stato. In sostanza a fronte di 40 milioni messi a disposizione dalla Regione, chiediamo un'analoga spesa da parte dello Stato. Mi sembra una richiesta ragionevole, visto che solo per il Mose di Venezia dal governo sono arrivati 6 miliardi di euro".
"Per Firenze e la Toscana – commenta Erasmo D'Angelis, capo struttura di missione #italiasicura di Palazzo Chigi – è una giornata storica, molto attesa, fin dall'alluvione del '66 e a ben 10 anni dall'assegnazione dei fondi. Finalmente inauguriamo la prima delle opere che metteranno in sicurezza l'Arno, la città di Firenze e la Toscana centrale. Questo 2014 è un anno di svolta per il nostro fiume che sta recuperando la sua struggente bellezza e naturalità con la fine di una storia medievale che lo vedeva fino allo scorso maggio trasformato in discarica dei reflui di metà Firenze. Dopo anni di omissioni e ritardi sta cambiando molto in tema di difesa dalle alluvioni, con controlli, semplificazioni e tagli di burocrazia grazie alla nomina di tutti i presidenti delle Regioni a Commissari di governo contro il dissesto idrogeologico, ed alla riprogrammazione delle risorse non spese dal 1988 ad oggi. L'impegno del Governo è costante, e stiamo lavorando gomito a gomito con il presidente Rossi e i tecnici della Regione, con l'obiettivo di finanziare e concludere prima possibile tutti i cantieri".
Infine il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai.
"Le casse di espansione sull'Arno rappresentano l'intervento più importante per la messa in sicurezza idrogeologica non solo del nostro comune, ma anche di Firenze. Il nostro è un territorio fragile, che anche di recente ha subito danni per l'esondazioni dei corsi d'acqua minori, sui quali chiediamo la massima attenzione anche da parte delle istituzioni sovracomunali. Proprio in questo momento, mentre diamo il via a questa opera, le nostre squadre di Protezione Civile stanno svolgendo un'esercitazione sul rischio idrogeologico, a dimostrazione che la difesa del territorio è un lavoro che dobbiamo fare tutti insieme, per i nostri cittadini".