23, Dicembre, 2024

Caso Synlab: indagini sui tamponi Covid affidati ad un laboratorio privato. Le Asl: “Noi, parte lesa”

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L’inchiesta aperta dalla Procura di Firenze sui tamponi affidati, in piena pandemia, ad una azienda esterna. Le Asl toscane precisano: “Affidati al laboratorio privato il 13% del totale dei tamponi effettuati nel pubblico”. Circa 63mila tamponi effettuati da Synlab per oltre 3 milioni di euro. Ghezzi (Centrodestra Terranuova): “Triste costante della malasanità toscana”

Una inchiesta della Procura di Firenze sta tenendo banco in questi giorni in Toscana: si tratta dell'indagine sul caso Synlab, che ha portato alla sospensione di due dirigenti del laboratorio privato di Calenzano al quale le tre Asl regionali, in piena pandemia, avevano affidato una parte dei tamponi da analizzare. Secondo le prime risultanze delle indagini, sarebbe stato usato un reagente chimico senza marchio 'CE', questione che potrebbe configurare il reato di frode in pubbliche forniture, anche se non sarebbe mai stata messa in dubbio l'efficacia degli esami stessi. 

In seguito alle prime notizie giornalistiche emerse, la stessa Synlab ha precisato in una nota: "La società  ha prontamente consegnato tutta la documentazione richiesta e continua a fornire la massima collaborazione all’autorità Giudiziaria. Synlab si dichiara totalmente estranea rispetto ai fatti contestati e ribadisce la sua piena fiducia nell’operato della magistratura. NON sono in contestazione la sicurezza e l'affidabilità dei risultati sui test Covid effettuati da Synlab, confermate anche dagli organi istituzionali indipendenti preposti ai controlli di qualità degli esami". 

Intanto ieri le Aziende sanitarie della Toscana hanno annunciato che si costituiranno come parte lesa, chiarendo il quadro entro il quale si è proceduto con l'affidamento dei tamponi, e l'esatta consistenza sia delle analisi effettuate che dei soldi impegnati (tra l'altro non ancora pagati del tutto al laboratorio). "Con l’avvio dello stato di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 nel marzo scorso, le Aziende Sanitarie Toscane hanno tempestivamente avviato una strategia per soddisfare il crescente fabbisogno di tamponi nasofaringei e garantire un’immediata analisi, che ha determinato un crescente volume di attività presso i laboratori interni alle Aziende. Nonostante un tendenziale incremento produttivo, stante anche la crescente ondata epidemica e la necessità di avere tempi di risposta brevi, si è registrato un eccessivo e insostenibile allungamento dei tempi di refertazione, tenendo conto anche della non reperibilità, sul mercato nazionale, di reagenti in quantità adeguata ai bisogni delle varie regioni".

"Pertanto si è reso necessario sottoscrivere, temporaneamente, una convenzione con il laboratorio Synlab per procedere all’esecuzione dei test di biologia-molecolare (tamponi) per lo screening e conferma simultanea dell’infezione Covid-19, convenzione che si è definitivamente conclusa con il mese di luglio 2020. Tale accordo è stato stipulato a seguito di una ricerca esplorativa, su specifica indicazione della Regione Toscana. Tra le 14 strutture (laboratori di microbiologia) idonee a livello regionale in base ai programmi di VEQ (Verifica Esterna di Qualità), Synlab è risultata l’unica azienda che ha risposto nei tempi e nel rispetto dei requisiti richiesti". 

Ecco dunque quanti sono stati i tamponi eseguiti da Synlab. "Nel periodo marzo/luglio 2020 Synlab ha effettuato:
1) Per L'ASL Toscana Centro (che comprende il Valdarno fiorentino) complessivamente 39.651 tamponi (su un totale effettuati da laboratori pubblici dell’Area Vasta Centro di circa 180.000). Il controvalore di tali tamponi è di poco meno di 2 milioni di Euro, importo notevolmente inferiore rispetto ai 7,4 milioni di euro previsti nelle relative delibere, che prudentemente riportavano numeri e costi teorici e prudenziali.
2) Per L'ASL Toscana Sud-Est (che comprende il Valdarno aretino) complessivamente 20.994 tamponi (su un totale effettuati da laboratori pubblici dell’Area Vasta Sud-Est di circa 145.000), il cui controvalore economico è di poco più di 1 milione di euro.
3) Per L'ASL Toscana Nord-Ovest complessivamente 2.118 tamponi (su un totale di circa 150.000 tamponi effettuati da laboratori pubblici dell’Area Vasta Nord-Ovest), il cui controvalore economico è di poco più di 100.000 euro".

"Pertanto Synlab risulta aver analizzato nel corso del 2020 per le Aziende Sanitarie Territoriali toscane circa 63.000 tamponi (13% dl totale dei tamponi eseguiti) Covid-19 per un controvalore teorico economico di circa 3,1 milioni di euro. Infine, si precisa che le tre Aziende USL non hanno pagato buona parte delle forniture di Synlab, in quanto attualmente oggetto dei necessari controlli interni finalizzati alla verifica della liquidabilità delle relative fatture. Relativamente alle indagini attualmente in corso da parte della Magistratura le AASSLL territoriali si costituiranno parte civile".

Non sono mancate le reazioni politiche all'intera vicenda. A livello valdarnese, si registra l'intervento del capogruppo del Centrodestra per Terranuova, Mario Ghezzi: "Purtroppo siamo abituati alla malasanità della Regione Toscana e questo ultimo aspetto ne rappresenta una triste costante. Come commenterà ora la ASL Toscana SudEst questo scandalo? Come potrà prendere le distanze dopo avere sollecitato con delibere non del tutto cristalline proprio questa soluzione? Non dovevano avere il dovere, la Regione Toscana, la ASL Toscana SudEst, di chiedere e conoscere con quali tecnologie sarebbero stati effettuati i test? Occorre inoltre una riflessione ulteriore che ci porta a situazioni locali. Viene infatti da chiedersi se questo non sia da mettersi in relazione alla parallela contemporanea vicenda della strumentazione Menarini donata dal Sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che aveva fornito risultati discordanti rispetto a quelli “ufficiali”. Vicenda sulla quale, ancora a distanza di mesi la ASL ha imposto un omertoso silenzio prima e risposte parziali poi. Viene da pensare che quei risultati fossero invece ben più affidabili e come “cartina di tornasole” avessero svelato criticità ed inefficienze altrimenti non ammissibili". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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