Rispondendo ad una interrogazione, l’assessore al sociale Giovanni Rossi ha fatto il punto in merito ai criteri di assegnazione degli alloggi Erp. il criterio di anzianità di residenza, che oggi non c’è, potrebbe venire introdotto: anche in vista del bando per assegnare i 24 nuovi alloggi che saranno costruiti a Levanella
Cinque anni di residenza sul territorio comunale, a prescindere dalla nazionalità del richiedente: è il requisito che potrebbe essere introdotto nei prossimi bandi per l'assegnazione delle case popolari, a Montevarchi ma più in generale in Toscana. "Può essere considerato requisito plausibile", ha detto l'assessore Giovanni Rossi, con delega al sociale, rispondendo ad una interrogazione presentata da Luciano Bucci in Consiglio comunale.
La questione è complessa e delicata, comunque. E si compone di una serie di delibere, di sentenze della Corte Costituzionale e, in ultimo, anche di decisioni della Commissione europea. In ballo c'è il tentativo di mantenere un sostanziale equilibrio fra il diritto dei cittadini (tutti) di ricevere prestazioni di tipo sociale nei territori sui quali abitano da anni, e dei quali hanno contribuito allo sviluppo; e, dall'altra parte, la necessità di non discriminare nessuno. E non solo per una questione etica: la discriminazione indiretta o dissimulata (che si può configurare se un bando pubblico favorisce qualcuno a discapito di qualcun altro) è vietata dalla Convenzione europea sui diritti dell'Uomo.
Per questo la risposta fornita dall'assessore Rossi si compone di una serie di casi che, composti insieme in un unico puzzle, possono dare il quadro completo all'interno del quale è possibile muoversi, con decisioni precise.
La legislazione nazionale.
Il riferimento normativo è l'art. 40, comma 6, del D.Lgs. 286/1998. "Gli stranieri titolari di carta di soggiorno e gli stranieri regolarmente soggiornanti in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitano una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo hanno diritto di accedere, in condizioni di parità con i cittadini italiani, agli alloggi di edilizia residenziale pubblica". Nessun criterio di anzianità residenza viene preso in considerazione, nonostante ciò ci sono stati casi specifici in cui si sono introdotti tali criteri.
Il caso del Comune di Verona.
Da qui nasceva proprio l'interrgoazione di Bucci. I fatti: i sindaco Tosi introduce nel bando per gli Erp un punteggio da assegnare in base all'anzianità di residenza nel territorio comunale. La Commissione europea apre una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, per questo provvedimento, del quale si contesta la violazione al diritto dei cittadini dell'Unione di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Pochi giorni fa la procedura è stata archiviata: dunque, quel bando non viola i principi di cui si parla.
"L'applicazione dei principi di integrazione, sussidarietà e solidarietà – scriveva Luciano Bucci (Prima Montevarchi) – non può mettere in secondo piano il diritto dei cittadini che, avendo radici profonde in una comunità, hanno contribuito in modo preponderante alla costituzione e al mantenimento del suo welfare, si trovano ora in condizioni di bisogno e si vedono puntualmente scavalcati in graduatoria da stranieri che, magari, risiedono o lavorano in quel comune da pochissimo tempo".
Il punto è proprio questo: garantire il diritto anche in base all'anzianità di residenza (a prescindere dalla nazionalità, che non deve costituire elemento di distinzione). E per Montevarchi, che sta aspettando la realizzazione di 24 nuovi alloggi Erp a Levanella, la questione è particolarmente importante. Fino ad oggi, infatti, i bandi di assegnazione delle case popolari del comune non prevedevano questo requisito, ma solo la "la cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all’Unione europea oppure un permesso di soggiorno di lunga durata o permesso di soggiorno almeno biennale per motivi di lavoro", insieme ad essere "residenti nel comune di Montevarchi o svolgervi attività lavorativa", senza alcun limite temporale.
"Ho partecipato il 23 ottobre scorso alla Conferenza regionale sul disagio abitativo – ha spiegato l'assessore Giovanni Rossi – e in quella sede anche la vicepresidente della Toscana, Stefania Saccardi, ha anticipato che nei prossimi regolamento la Regione inserirà nei bandi per l'accesso all'Erp un vincolo di residenza nel territorio comunale di almeno 5 anni. Un requisito che riteniamo idoneo, per questo stiamo aspettando le direttive regionali prima di aprire il nuovo bando di assegnazione".
Il principio di equità, nel corso di quella Conferenza, è stato più volte invocato. "Rivediamo – ha detto Stefania Saccardi – anche i canoni di accesso. Il criterio deve essere l'Isee, perchè non si possono non considerare i depositi bancari. E poi: premiamo la storicità di residenza, quindi chi vive da almeno 5 anni in un territorio, a prescindere dalla nazionalità. E rivediamo il sistema dei punteggi per l'inserimento in graduatoria: chi ha in casa una persona disabile o un anziano non autosufficiente merita più tutela".