Condannati a otto mesi per falsità materiale Roberto Migliari e Pierluigi Leone: nel 2006 ritoccarono la cartella di un paziente del reparto di urologia del Santa Maria alla Gruccia. A sollevare il caso fu un altro medico, Costantino Ciari: che per denunciare tutto chiamò Striscia la Notizia
Finisce con una condanna a otto mesi per falsità materiale il processo al tribunale di Arezzo a carico di Roberto Migliari e Pierluigi Leone, i due medici che nel 2006 lavoravano come primario e medico del reparto di urologia dell'Ospedale del Valdarno. L'accusa per loro era di aver falsificato la cartella di un paziente deceduto.
I fatti vennero portati alla luce da un altro medico dello stesso reparto, il dottor Costantino Ciari. Fu lui a chiamare Valerio Staffelli e Striscia la Notizia, per denunciare tutto.
I Fatti. Un paziente anziano viene ricoverato nel reparto di urologia. Subentra un'infezione che spinge i medici a disporne il trasferimento all'ospedale di Arezzo, senza però indicare nella cartella clinica un trattamento a base di antibiotici a cui è stato sottoposto. Dopo qualche settimana l'uomo muore. Il primario chiama il dottor Costantino Ciari e lo invita a ritoccare la cartella clinica per inserire il trattamento. Lui si rifiuta, e Migliari si rivolge a Leone: ma Ciari fa in tempo a fotocopiare la cartella prima e dopo le modifiche.
Dalla denuncia di Striscia partirono poi le indagini, portate avanti dall’allora sostituto procuratore Roberto Rossi, oggi a capo della procura di Arezzo, e nel 2011 il processo dal Gup, finito con l'assoluzione dall'accusa di omicidio colposo, e l'inizio del processo per falsità materiale, accusa per la quale i due medici, rappresentanti in aula dagli avvocati Coppi, Melani Graverini e Molino, sono stati condannati oggi a otto mesi.
Per Costantino Ciari, nel frattempo, un'altra sentenza, strascico di tutta la vicenda, era arrivata nel 2012: il Giudice del Lavoro di Arezzo lo riconobbe come vittima di vessazioni da parte della Asl8, riconoscendogli anche un risarcimento di 182mila euro più le spese processuali.