La rappresentazione si è tenuta nel Museo d’Arte Sacra, Oratorio del Crocifisso, di Incisa. Tante le persone presenti per rivivere un fatto di cronaca realmente accaduto alla fine del 1800
"Carlino, l'ammazzabambini": Cantiere Artaud ha messo in scena nel Museo d'Arta Sacra, Oratorio del Crocifisso di Incisa, la vicenda di cronaca che tra il 1873 e il 1875 sconvolse il paese di Incisa.
Callisto Grandi, o Carlino, di professione carradore, a 24 anni uccise barbaramente quattro bambini, in età compresa tra i 4 e i 9 anni, e nascose i loro corpi nella sua bottega al civico 43 della strada che attualmente costeggia il palazzo comunale. Il quinto si salvò perchè le sue urla furono sentite dai vicini che accorsero e lo portarono via.
Pelato, basso, rachitico, con la testa sporporzionata rispetto al corpo era preso in giro dai bambini, per questo motivo Carlino li uccise. "Mi corbellavano e mi venivano in bottega a disturbare i miei lavori e me ne facevano di tutte e mandarli via era come mendar via le mosche – affermò Carlino davanti al giudice – All'Incisa e a Figline tutti mi canzonano e avrei voluto essere lontano da questi paesi mille miglia e quando mi vedevano la mia zucca pelata sganasciavano dalle rise e io mi sentivo rodere il corpo dalla rabbia e avrei voluto ammazzarli tutti anche in Chiesa dalla gran bile che avevo".
Gli attori di Cantiere Artaud hanno ricostruito tutta la vicenda: dalla scoperta dei piccoli corpi all'arresto di Carlino, dal processo a suo carico alla condanna e alle contraddizioni di un procedimento dove fino all'ultimo si mischiarono legge e scienza.
L'aspetto più complesso dell'intera vicenda fu, infatti, quello giudiziario: scienza e legge infatti si fusero lasciando confusione sul vero movente degli omicidi. Carlino Grandi aveva ammazzato quattro bambini perchè pazzo, e allora doveva essere rinchiuso nel manicomio criminale, oppure perchè mosso dalla vendetta, e allora doveva andare direttamente in carcere? Alla fine scontò 20 anni in carcere e altri 16 in manicomio. Morì il 1° marzo 1911 a 59 anni. Carlino Grandi si è sempre proclamato colpevole quasi con orgoglio: gli omicidi secondo lui erano stati un atto dovuto, una punizione per la conodtta disdicevole di quei bambini. Arrivò anche a chiedere una statua in suo onore nella piazza principale di Incisa.
(da L'ammazzabambini di Patrizia Guarnieri, editori Laterza)
Dopo la rappresentazione si è tenuta una visita guidata al Museo d'Arte Sacra.