Le regole che il Pd del Valdarno si era dato per la scelta dei candidati sono cambiate: cancellate le votazioni degli iscritti, i candidati dovranno presentare invece le firme a sostegno, come prevede il regolamento regionale. Quattro i nomi dei papabili: ecco chi sono
La svolta nella notte, a livello di direzione provinciale del Pd. In sostanza, cambiano le regole: i candidati al Consiglio regionale del Valdarno aretino non saranno più scelti attraverso il metodo della consultazione e del voto con gli iscritti, come previsto in un documento approvato a livello locale, ma con le regole regionali del Partito democratico.
I candidati avrenno tempo fino al 18 marzo per presentare le proprie liste di firme a sostegno: poi la palla passerà ai coordinamenti territoriali e infine alla Direzione regionale del Pd. In pratica, dunque, niente primarie interne, ma la semplice raccolta di firme tra gli iscritti a livello di collegio o di assemblea territoriale.
Quattro i nomi dei 'papabili', almeno fino a stanotte: sarebbero Valentina Vadi, segretaria del Partito democratico di San Giovanni; Simone Tartaro, iscritto al Pd di Montevarchi; e sempre da Montevarchi anche l'ex segretaria Pd Chiara Galli. Infine, nella rosa c'era anche il nome di Ivano Ferri, ex sindaco di Cavriglia: che però avrebbe già ritirato la sua candidatura.
Sono solo due però i nomi che il Valdarno aretino può esprimere, un uomo e una donna: se i candidati saranno tre, come sembrerebbe in queste ore, toccherà al coordinamento provinciale la decisione finale.