Si scatena la bufera per le parole contenute nel post facebook qui sopra, pubblicato dalla Presidente della Commissione pari opportunità della Provincia di Arezzo, Rossella Angiolini, di professione avvocato, esponente del centrodestra, ex candidata sindaco ad Arezzo. Parole offensive e un linguaggio violento nei confronti di altre donne, partendo dal caso della ragazza pakistana che sarebbe stata uccisa e seppellita dai suoi stessi familiari perché aveva rifiutato un matrimonio combinato. Le reazioni non hanno tardato ad arrivare.
La conferenza Donne Democratiche della Toscana ne chiede le dimissioni, la consigliera provinciale Pd Eleonora Ducci, che fa parte della Commissione pari opportunità, afferma: “Non posso che chiedere le dimissioni della presidente o la sua rimozione da parte della Presidente della provincia che l’ha nominata in questo importante ruolo. Il fatto è intollerabile. Provvederò domani stesso a inviare una lettera alla Presidente Chiassai”.
Il segretario provinciale del Pd, Francesco Ruscelli: “Ho sempre considerato Rossella Angiolini una persona con un forte profilo istituzionale oltre che una qualificata avvocata impegnata nel diritto di famiglia e nei diritti delle donne. Questo mio convincimento si è scontrato oggi con le parole che ho letto sul suo profilo Facebook e ancora di più con i commenti che incitano alla violenza che ne sono seguiti. “Delitto di Saman. Ma quelle zoccole di femministe di sinistra dove sono???” Mi chiedo se questo linguaggio, gravemente sessista, possa essere utilizzato dalla presidente della commissione provinciale pari opportunità e soprattutto se una persona che utilizza questo linguaggio possa continuare a rivestire quel ruolo. Sgradevole inoltre il tentativo di ricondurre una tragedia come quella di, Saman, – che dovrebbe vederci tutti uniti e consapevoli – alla solita discussione- trita e ritrita – tra destra e sinistra. Si tratta di femminicidio. Lo stesso femminicidio che porta via ogni anno troppe donne alle loro famiglie”.
Il sindaco di Cavriglia, Leonardo Degli Innocenti o Sanni: “Non ho parole. “Delitto di Saman. Ma quelle zoccole di femministe di sinistra dove sono?” Ho letto più volte questo orribile concetto, scritto da Rossella Angiolini, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Arezzo e da lei confermato successivamente. Un commento che oltre alle offese sessiste, strumentalizza politicamente una tragedia come quella di Saman Abbas, la giovane pachistana svanita nel nulla da oltre un mese dopo essersi opposta ad un matrimonio combinato dai genitori e che aveva come unica colpa quella di desiderare una vita come tutte le sue coetanee italiane. La difesa dei violati diritti di questa giovane non ha colore politico, o certamente non dovrebbe averne: queste offese pesantissime verso il mondo femminile, pronunciate da una donna oltre tutto, non possono trovare risposta diversa da una richiesta di scuse, sentite, profonde e doverose”.
E ancora, Alessandro Mugnai, Segretario provinciale della Cgil: “Primo significato: topo di chiavica. Secondo significato: prostituta. Leggendo la Treccani si capisce come Rosella Angiolini non possa trovare giustificazioni alle sue offese rivolte a quelle che lei definisce “femministe di sinistra”. Avvocata, insegnante, Presidente della Commissione pari opportunità. Non una qualsiasi militante di destra. Non una qualsiasi leonessa della tastiera. E’ una donna che può aprire strade e sdoganare linguaggi e comportanti. Perché un giovane non potrà dare della zoccola ad una coetanea visto che questa parola viene usata dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità? Perché uno studente non potrà definire zoccola un’insegnante che gli ha dato un brutto voto, visto che un’insegnante ha pubblicamente usato questa parola? E non mi permetto di entrare nei riflessi penali che può avere il dare della zoccola ad una donna che ha un pensiero divergente dal suo. Rossella Angiolini ha scritta una brutta pagina della politica e della (non) cultura. Ovviamente è libera di farlo. Una domanda è però legittima e la rivolgo, insieme ai Coordinamenti donne di Cgil e Spi, alla Presidente della Provincia, Silvia Chiassai che ha nominato, con criterio fiduciario, Rossella Angiolini Presidente della Commissione pari opportunità. Se condivide quanto detto da Angiolini, la tenga al suo posto e condivida con lei tutte le responsabilità. In caso contrario, le revochi il mandato. A lei la scelta. Infine un’ammissione personale di angoscia: tutto questo nasce in seguito all’omicidio di una giovane donna che voleva semplicemente vivere libera. Forse chi l’ha uccisa, nella sua mente ha usato la stessa parola di cui parliamo oggi rivolgendosi alla vittima. Dovremmo pensare a Saman e alle ragazze come lei ma stiamo facendo altro. Strano e preoccupante paese, il nostro”.