Potranno riprendere a breve i lavori a Borgo Arnolfo, l’ex ospedale Alberti nel cuore di San Giovanni. Nel consiglio comunale di questo pomeriggio, venerdì 8 aprile, è stato infatti approvato a maggioranza, con i voti favorevoli di Centro sinistra per San Giovanni e delle Liste civiche sangiovannesi e l’astensione di Lega e Movimento 5 stelle, lo schema di convenzione tra il Comune di San Giovanni e la società San Giovanni Srl, il privato che ha acquisito la proprietà dell’area di Borgo Arnolfo.
Il via libera alla convenzione costituisce un fondamentale passo avanti proprio per la ripresa dei lavori nel cantiere. Con l’accettazione dell’atto, infatti, potrà concludersi la fase istruttoria e sarà possibile procedere con il rilascio del permesso di costruire. Dopo oltre 12 anni l’ex ospedale Alberti, oggi Porta San Giovanni, potrà finalmente indossare una nuova veste.
“È di questi giorni – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini – la consegna del progetto per il completamento degli edifici. L’obiettivo di questa amministrazione è di chiudere la fase di istruttoria prima dell’inizio dell’estate, nel rispetto anche degli obblighi convenzionali, in modo da mettere il soggetto privato nelle condizioni di poter iniziare al più presto i lavori”.
Dopo un decennio di abbandono del cantiere, la svolta decisiva è arrivata negli ultimi due anni. A fine settembre 2020 il consiglio comunale di San Giovanni aveva approvato una delibera, proposta e fortemente voluta dalla Giunta, per dare il via ad un nuovo percorso per il complesso di Borgo Arnolfo. Il 19 gennaio 2021 l’area è stata acquisita dalla società San Giovanni Srl, al cui interno vi sono vari gruppi imprenditoriali. La condizione posta al nuovo proprietario, a fronte dell’impegno del comune a non ripianificare, era che presentasse entro il 30 settembre 2022 i progetti delle opere pubbliche e di quelle private, corredati da una valida ed efficace garanzia fideiussoria, completi di ogni elaborato necessario al rilascio contemporaneo dei due permessi a costruire da parte degli uffici.
“Un percorso normativo – ha commentato l’assessore ai lavori pubblici Francesco Pellegrini – che, a posteriori, possiamo dire si sia rivelato efficace nel creare le condizioni necessarie per favorire, seppur in un contesto generale sicuramente complesso, lo sviluppo di un’area che era ormai ferma da molto tempo. La convenzione, risultato di numerosi incontri avuti nei mesi scorsi con il proprietario dell’area, insieme al progetto delle opere di urbanizzazione presentato al protocollo del comune il 10 febbraio scorso, rappresenta un ulteriore passo in avanti verso quello che noi come amministrazione, insieme a tutti i sangiovannesi, ci auguriamo essere una prossima ripresa dei lavori”.
Nella convenzione approvata oggi sono disciplinati i rapporti tra il comune e il soggetto privato. Fra le altre cose, il soggetto attuatore assume a proprio carico gli oneri per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione, a partire dalla nuova viabilità per il collegamento tra via Mannozzi e via 2 Giugno, impegnandosi a ultimare i lavori entro il termine massimo di quattro anni dalla stipula della convenzione. “Su questo punto – ha sottolineato Pellegrini – l’Amministrazione ha ridotto i tempi concessi per l’esecuzione dell’intervento da 6 a 4 anni, con l’obiettivo di restituire quanto prima quell’area rinnovata con una nuova piazza e nuove attrezzature alla città”.
Rimangono confermate le previsioni delle aree di destinazione pubblica da cedere al Comune a titolo gratuito per opere di urbanizzazione e di interesse collettivo di quartiere. “Nella convenzione inoltre si prende atto – ha concluso l’assessore Pellegrini – che l’operatore privato ha instaurato un rapporto di collaborazione con un fondo a partecipazione pubblica che promuove in Toscana, anche con la partecipazione della Regione, di pubbliche amministrazioni e di Fondazioni locali delle Casse di Risparmio, l’attuazione di programmi per l’edilizia convenzionata su tutto il territorio regionale con la possibilità di realizzare, nell’intervento, una quota di edilizia sociale indicativamente pari a 32 alloggi sociali e servizi integrativi all’abitare. Oltre al valore sociale di questa iniziativa, vorrei sottolinearne il contributo importante dal punto di vista della rigenerazione urbana che deve essere vista, non solo come il completamento di un intervento edilizio ma anche come la ricucitura di un tessuto sociale ed economico in risposta alle esigenze di un territorio. In questa direzione l’intervento, almeno nelle premesse, presenta tutte le caratteristiche per poter essere un elemento fondamentale per la riqualificazione nel breve periodo dell’area del centro storico anche in sinergia con il completamento del teatro comunale”.