25, Aprile, 2024

Bonifica, il taglio delle alberature lungo l’Arno eseguito da una barca: anche così si completa la manutenzione

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Tra Reggello e Rignano, ieri, per abbattere e recuperare le alberature pericolanti è stato necessario raggiungere l’area via fiume. La Presidente Serena Stefani: “Il Consorzio a volte è costretto a trovare soluzioni inconsuete e ingegnose per assolvere il suo compito. Portata del fiume sotto controllo grazie all’ente gestore delle dighe

Intervento di manutenzione della vegetazione eseguito direttamente sull'Arno, con l'utilizzo di una barca: così ieri mattina, sul tratto di fiume al confine tra i comuni di Rignano sull’Arno e Reggello, complici le sponde irraggiungibili a piedi e con mezzi più consueti, il Consorzio 2 Alto Valdarno è riuscito a completare un intervento in modo ingegnoso e a recuperare “via fiume” il materiale vegetale tagliato.

 

La particolare operazione si è resa necessaria per mettere in sicurezza l’area, complessa dal punto di vista idraulico e operativo, con la rimozione dalle sponde del fiume e dalle aree golenali di alcune alberature di alto fusto, in condizioni molto precarie per l’età avanzata, le dimensioni notevoli e lo stato di salute malandato, evidenziate dalla presenza di marciumi, cavità alla base dei fusti, branche spezzate o interamente disseccate.

“Queste alberature – ha spiegato l’ingegner Beatrice Lanusini, referente di area dell’ufficio difesa idrogeologica del Consorzio – in caso di eventi meteorologici particolarmente intensi, potrebbero ribaltarsi in alveo e costituire un ostacolo per il regolare deflusso dell’acqua. La situazione in questo punto del territorio è complicata dalla presenza del ponte mediceo, localizzato subito a valle del tratto su cui siamo intervenuti, dove le piante potrebbero accumularsi e, oltre a danneggiare le sponde, creare un pericolo per la pubblica incolumità”.

 

 

“Il Consorzio si è attivato per risolvere la situazione nell’ambito delle proprie competenze – ha aggiunto la Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno Serena Stefani – e quindi per assicurare la manutenzione ordinaria del fiume e delle opere presenti: un compito che a volte dobbiamo portare a termine trovando anche soluzioni ingegnose”.

L’intervento ha richiesto la presenza di operai specializzati dotati di mezzi e attrezzature forestali specifiche e soprattutto l’impiego di un natante per raggiungere i tratti inaccessibili via terra: grazie a questo mezzo, la squadra ha potuto raggiungere la sponda impraticabile, legare le alberature da rimuovere, abbatterle e trascinarle sull’acqua fino a raggiungere la riva opposta, dove sono state recuperate con l’impiego di un verricello e sottoposte alle tradizionali lavorazioni. 

 

“L’operazione – precisa l'ingegner Lanusini – è stata svolta nella massima sicurezza grazie alla collaborazione del gestore delle dighe Enel, localizzate nel Valdarno aretino, che ha il compito di monitorare le portate dell’Arno in diretta". 

"Abbiamo assistito – commenta Dominga Guerri, assessore del comune di Rignano – ad un intervento particolare e significativo, frutto del costante rapporto di collaborazione con il Consorzio di Bonifica, con il quale ogni anno pianifichiamo e stabiliamo le priorità del nostro territorio. Con questo intervento l'obiettivo, che ci siamo prefissati e che abbiamo condiviso, è quello di liberare le sponde da alberature di alto fusto, in condizione di salute precarie e quindi potenzialmente pericolose in caso di eventi atmosferici particolarmente violenti e intensi, evitando così che la caduta dei rami e l'eventuale rottura delle piante stesse provochi rischi per la cittadinanza oppure l'accumulo di materiale sotto il nostro ponte. Si tratta dunque di un intervento  che metterà in sicurezza questo tratto di Arno, un fiume che per noi rappresenta una realtà territoriale da salvaguardare, mantenere e custodire". 

“Il territorio del comune di Reggello – ha aggiunto Priscilla Del Sala, assessore del comune di Reggello – presenta aree di estrema fragilità e con i cambiamenti climatici, le trasformazioni del suolo degli ultimi anni e l’abbandono delle attività agricole che  garantivano la cura dei terreni e quindi la regimazione delle acque, si registrano sempre più frequentemente situazioni di pericolo idraulico soprattutto in prossimità dei centri abitati. In questo contesto la manutenzione dei corsi d’acqua diventa di primaria importanza quale strumento di prevenzione e difesa del suolo. Gli interventi ordinari che il Consorzio di Bonifica ogni anno pianifica ed esegue, sono fondamentali per ridurre il rischio idraulico, eliminando la vegetazione che va ad ostruire lo scorrimento dell’acqua nel pieno rispetto dell’habitat fluviale. L’esempio visto in questa occasione rende conto anche della difficoltà di agire in alcune situazioni e del fatto che queste comunque non fermano l’attività". 

Le interviste video

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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