25, Novembre, 2024

Bilancio positivo per il primo anno di attività alla fattoria dei disabili: e ora c’è anche il pollaio

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Sabato, durante l’open day della Oda Farm Community di Reggello, è stato inaugurato un pollaio che i ragazzi hanno costruito con le loro mani. Presentati i risultati di un anno di attività e un’indagine di soddisfazione molto positiva

C'è anche un pollaio, ora, nella Oda Farm Community, la “fattoria” gestita da ragazzi disabili a Reggello. Lo hanno costruito loro, giorno dopo giorno, asse su asse, con tanto di stradina lastricata per arrivarci e pitture colorate per farlo più bello: hanno scelti 5 galline e un gallo di cui prendersi cura, e questa novità si aggiunge agli importanti risultati raggiunti in un anno di attività. Come l'orto, che hanno curato con grande attenzione e dal quale adesso quotidianamente raccolgono frutta e verdura che poi portano in tavola. 

Sabato la Farm della Fondazione Oda (Opera Diocesana Assistenza) ha aperto le sue porte, aderendo ad un'iniziativa nazionale della Cei, e l'open day è stato l'occasione per incontrare la comunità e tracciare un bilancio del primo anno di attività. È stata ad esempio presentata un'indagine di soddisfazione condotta chiedendo ai ragazzi di rispondere ad alcune domande, per capire se la direzione intrapresa fosse quella giusta: i risultati sono stati ottimi, e, ad esempio, 10 su 10 hanno risposto di sentirsi protetti, di aver stretto nuove amicizie e di trovarsi bene. 

Ma il successo di questa sperimentazione, nata a luglio 2017 in un podere donato dalla signora Maria Antonietta Salvucci, viene anche dai risultati riabilitativi: i ragazzi che qui vivono e lavorano hanno creato un gruppo coeso, capace di organizzarsi per tenere in ordine gli ambienti e gestire i lavori agricoli. I ragazzi si occupano direttamente della cura degli ambienti interni ed esterni e partecipano a vari laboratori: da quello per imparare la raccolta differenziata, a quello di manipolazione, a quello di cucina adattata, a quello per la pulizia e il riordino degli ambienti. E le uscite sul territorio integrano il lavoro agricolo che i ragazzi fanno in loco: recentemente, ad esempio, hanno collaborato alla vendemmia di aziende del territorio come Casalbrandi e La Palagina. 

“La nostra Farm è nata come sperimentazione, una “scommessa” nella quale in tanti hanno creduto e che si sta rivelando un ottimo modello riabilitativo, apprezzato dai suoi fruitori e capace di portare grandi risultati – spiega Don Fabio Marella, presidente della Fondazione Oda – qui i ragazzi vivono in una dimensione realmente familiare: l'amicizia che adesso lega quel gruppo, e i risultati che ciascun ragazzo ha raggiunto personalmente, sono testimonianza che la strada intrapresa è quella giusta. Adesso si prosegue e ci prepariamo all'ingresso di altri nuovi ragazzi”. 

La Oda Farm Community è stata ufficialmente inaugurata l’8 luglio 2017. Si tratta di una sperimentazione innovativa, che vede una sinergia tra la Fondazione Opera Diocesana Assistenza Firenze Onlus, la Regione Toscana e l’Azienda Sanitaria Toscana Centro. Le persone disabili coinvolte, 10 quelle che ci vivono, 4 quelle che la frequentano in diurno, sono protagoniste nel lavoro agricolo e la vita all'aria aperta e gli impegni di gestione pratica sono tra i cardini del percorso riabilitativo degli ospiti della farm. Le persone ospitate sono seguite da un team multidisciplinare, costituito da educatori, oss e un infermiere e supervisionato dai medici della Fondazione Oda. Il piano riabilitativo è messo a punto in stretta collaborazione con gli esperti dell’Unità valutazione handicap dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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