19, Settembre, 2024

Benedizioni in tempo di pandemia: anche la liturgia si adatta al Covid

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Rimandate le benedizioni di case e famiglie nella loro forma tradizionale. Ogni parroco può decidere come muoversi all’interno delle disposizioni dell’arcidiocesi; molto comune la decisione di benedire recipienti di acqua portati dai fedeli alla Messa della domenica.

La pandemia mette in discussione anche le pratiche liturgiche. In particolare, arrivano nuove istruzioni da parte dell'Arcivescovo di Firenze per quanto riguarda il periodo pasquale e la consueta pratica delle benedizioni prepasquali delle case e delle famiglie. Queste non potranno essere effettuate in maniera tradizionale; nonostante ciò, vengono disposti espedienti che non svalutano il momento di preghiera e il principio di questa tradizionale pratica liturgica.

Arrivano nuove disposizioni da Giuseppe Betori, arcivescovo della di Firenze. Il vescovo Mario Meini, per la diocesi di Fiesole e Riccardo Fontana, per la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, partecipi delle fatiche e sofferenze che segnano questo tempo, seguono con attenzione l’evoluzione della situazione sanitaria e le disposizioni delle autorità civili competenti e, a riguardo delle modalità con cui svolgere le celebrazioni e le pratiche tradizionali quali la benedizione prepasquale delle case e delle famiglie si rifanno alle istruzioni provenienti dall'arcidiocesi.

Queste le ultime disposizioni e suggerimenti per quanto riguarda il periodo pasquale: Possono essere rimandate le consuete visite alle famiglie per le benedizioni a quando sarà migliorata la situazione sanitaria, tenendo conto delle diverse condizioni che ciascuna parrocchia presenta (piccole parrocchie di campagna e parrocchie numerose, parrocchie di montagna che si popolano in estate, ecc…). Intanto è possibile offrire momenti di incontro e di preghiera durante la Quaresima e il Tempo Pasquale, invitando le famiglie di singoli rioni  o di particolari zone ad alcune specifiche celebrazioni per fare memoria del Battesimo ed esprimere nel segno della benedizione con l’acqua l’invito alla conversione interiore. Queste celebrazioni possono svolgersi in chiesa o, secondo i tempi e le opportunità, all'aperto in piccole piazze o cortili, osservando le stesse norme sanitarie vigenti nelle chiese. 
 
Nella Messa della domenica  può essere sostituito l’atto penitenziale con il rito per la benedizione e l'aspersione dell'acqua benedetta. Viene richiesto ai fedeli di portare alla veglia pasquale un piccolo contenitore di acqua  che sarà benedetta durante la celebrazione e potrà essere utilizzata per la preghiera e l'aspersione in famiglia. Questo si può fare anche nelle celebrazioni particolari per gruppi rionali, ecc.
 
Per quanto riguarda il Valdarno, per il momento è comune la condotta scelta da parte delle parrocchie di San Giovanni, Montevarchi, Terranuova, Matassino (Figline); quella di far portare ai fedeli il proprio contenitore di acqua alle celebrazioni domenicali. La parrocchia del Giglio, mette addirittura a disposizione delle piccole bottigliette di acqua santa con l'aggiunta di una preghiera. Il pacchetto si ritira direttamente in chiesa e si "porta nelle proprie case" la benedizione. Durante le Messe che antecedono la Pasqua ci sarà un momento dedicato alla benedizione dell'acqua. A Loro invece, i fedeli sono invitati a prelevare l'acqua santa da un contenitore apposito situato di fronte alla Chiesa. Per quanto riguarda le vere e proprie benedizione nelle case, sono ovunque rimandate a data da destinarsi; sicuramente non saranno effettuate prima della Pasqua. 
 

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