Arriva da Cristina Bucciarelli e Sandra Nocentini, rispettivamente assessore al bilancio e alla scuola della giunta di Montevarchi, la replica alle critiche del PD per gli aumenti registrati quest’anno nei servizi di trasporto scolastico e mensa. “Come al solito stupisce la presa di posizione del Pd sull’adeguamento, pari alla rivalutazione Istat, di tariffe mensa e trasporto perché anche stavolta è avvenuta a scoppio ritardato, solo a mezzo stampa, e non nella terza Commissione comunale di riferimento del 19 luglio scorso, dove, in occasione del nuovo contratto di affidamento del servizio alla Centro Pluriservizi, è stato presentato uno studio di fattibilità, esaminate le cifre e discussi gli atti”, ricordano Bucciarelli e Nocentini.
“A distanza di due mesi, dopo la pausa estiva e al rientro ormai delle scuole, è arrivata puntuale la polemica politica dell’opposizione con l’ obiettivo manifesto della mera propaganda, perché se l’intento della minoranza fosse stato davvero quello di informazione e difesa dell’utenza è a luglio che avrebbe dovuto far scoppiare il caso! Contrariamente all’attuale levata di scudi, durante la Commissione consiliare di luglio l’adeguamento tariffario, motivato dall’Amministrazione comunale con l’aumento del costo del pasto a carico dell’Ente del 12%, era stato considerato dal Pd talmente poco grave da portarlo ad astenersi, così come gli altri consiglieri di opposizione, e non votando contrariamente. Il ripensamento improvviso degli ultimi giorni dimostra ancora una volta la poca propensione della minoranza ad intervenire tempestivamente sui provvedimenti e nelle sedi preposte”, accusano le due componenti della giunta di Montevarchi.
“Scendendo nel dettaglio – continuano Bucciarelli e Nocentini – come è stato illustrato ai consiglieri, con il nuovo contratto di affidamento del servizio mensa alla società ‘in house’ Centro Pluriservizi, che gestisce anche il trasporto scolastico, si è reso necessario l’adeguamento delle relative tariffe per il corrispondente aumento del costo dei servizi a carico del Comune, circa il 12%. È bene ricordare che questa Amministrazione, nonostante l’Ente si sia già fatto carico di precedenti aumenti contrattuali, adegua le tariffe a carico dell’utenza solo adesso, dopo ben sette anni. Dal 2016 le tariffe sono rimaste invariate per i cittadini mentre con il Pd alla guida di questa città, l’adeguamento era arrivato puntuale ogni quattro anni, come si ricorderà bene chi siede oggi nei banchi dell’opposizione”.
“L’Amministrazione Chiassai Martini fin dal 2016 – rivendicano i due assessori – ha cominciato un’azione, mai fatta in precedenza e senza alcun innalzamento delle tariffe, di recupero di crediti importanti non corrisposti al Comune, accumulati in maniera irresponsabile negli anni e con ripercussioni su tutta la collettività e su quei cittadini che pagavano regolarmente. Non solo, dal 2016 è stato anche introdotto per la prima volta un sistema che incrocia simultaneamente la domanda per il servizio e il modello Isee, con le varie agevolazioni, rendendo le tariffe parametrate alle diverse condizioni economiche dei cittadini, con un’attenzione immediata quindi alla fascia di popolazione più in difficoltà”.
“I motivi della revisione delle tariffe quindi sono chiari – concludono – l’aumento del costo del servizio a carico dell’ente, per la nota crescita dei prezzi di materie prime (alimenti in primis) e accessorie (caro energia, aumento del costo del carburante, ecc.), con relativo aggravio del peso a carico della fiscalità generale. L’adeguamento delle tariffe, riparametrato a quelle che sono state le rivalutazioni Istat, è stata una decisione necessaria ed opportuna, quindi, anche per non far ricadere tutto l’aumento sulla fiscalità generale, cioè su tutti i cittadini, anche su coloro che non usufruiscono del servizio mensa e trasporto scolastico. Continuiamo naturalmente un’azione iniziata nel 2016 di correttezza, equità sociale e fiscale. Rimandiamo pertanto al mittente le accuse di poca attenzione ai bisogni dei cittadini con l’auspicio che il contributo dell’opposizione diventi concretamente più costruttivo e meno strumentale di quello offerto fino a ora. Quando chiedono, ad esempio, demagogicamente la gratuità di questi servizi, dovrebbero anche indicare con quali risorse il Comune dovrebbe pagarli o con quali aumenti di imposte e/o tasse e a carico di chi”.