Critiche dalle opposizioni su Moncioni, “resta sprovvista di edifici pubblici”, ma anche per la vendita di quota parte del Museo Galeffi. Il vicesindaco replica: “È in condizioni di abbandono”. Mentre i giardini spinelli potrebbero ospitare un centro direzionale e commerciale, con un piccolo parco verde a fianco
Un insediamento a vocazione direzionale o commerciale: è questa l'ipotesi progettuale per i giardini Spinelli, solo una ipotesi appunto, che vedrebbe a fianco anche la realizzazione di un piccolo parco verde e di un parcheggio. Sull'area dei giardini Spinelli, nella zona a nord di Montevarchi, il piano delle alienazioni individua una Slu di circa 2200 metri quadrati, per quasi un milione di euro, da sottoporre comunque a Variante urbanistica.
Quello dei giardini Spinelli è il capitolo più "corposo", almeno dal punto di vista economico, del Piano delle alienazioni del comune di Montevarchi approvato nell'ultima seduta consiliare, con il parere favorevole della maggioranza. Una contropartita totale di circa 2 milioni e mezzo di euro, per immobili pubblici considerati non più funzionali, e dunque disponibili alla vendita.
"La ratio – ha spiegato il vicesindaco Bucci – è stata quella di cercare di valorizzare al massimo la slu in disponibilità dell’amministrazione nel piano strutturale, perché ci sono poche altre possibilità di introitare risorse. Per questo abbiamo scelto di mettere in vendita beni che possono essere appetibili sul mercato. Abbiamo tolto dall'elenco la caserma dei vigili del fuoco, l'ex liceo e l'ex villaggio Ater per lo stesso motivo. Tra le novità rispetto al passato mettiamo in vendita la ex scuola e gli ex ambulatori a Moncioni: ma per la frazione stiamo già lavorando a nuovi parcheggi pubblici, come richiesto dai residenti. Per i giardini Spinelli, riteniamo che l'area sia comunque poco utilizzata nella sua attuale destinazione. Non sono scelte fatte senza pensarci, le abbiamo ponderate: e lo stesso vale anche per la quota parte dello spazio espositivo Galeffi: da anni inutilizzato, nell'ultimo sopralluogo abbiamo trovato topi e il tetto sfondato, e infatti il condominio richiede lavori per cui il comune dovrebbe sborsare circa 30mila euro".
Critiche però le opposizioni. "Considero condivisibile l'operazione sulla ex scuola di Moncioni – ha detto la consigliera Pd Francesca Neri – ma non quella sull'ambulatorio: insieme sono 500 metri quadrati di slu, e questo ulteriore carico urbanistico renderebbe più evidenti le problematiche di Moncioni, senza contare che si va a togliere l’unico edificio pubblico della frazione, quando invece si poteva sfruttarlo diversamente. Sui giardini Spinelli sono in disaccordo: si vende un’area pubblica, con prospettiva di costruzioni al suo posto, e credo che un intervento di questo tipo debba essere affrontato in sede di regolamento urbanistico, e non in variante".
"Non mi ero mai ritrovato – ha aggiunto Francesco Maria Grasso – a dover discutere di vendite di giardini pubblici e di un museo, senza peraltro alcun dibattito o confronto. Sul museo Galeffi, si dismette una parte di quel progetto che si è inaugurato tre anni fa, e che era collegato al Cassero. Non condivisibile, poi, né l'operazione di vendita del parcheggio di via Ferrari né quella sul circolo di Levane Alta".
Anche Paolo Ricci (Avanti Montevarchi) ha sottolineato la contrarietà su alcuni aspetti del Piano: "Troppo ampio l'intervento previsto sui giardini Spinelli, senza contare che si continua a pensare di far costruire ancora case e si toglie contemporaneamente un’area pubblica. E su Moncioni, anche noi siamo contrari a un'operazione che va sostanzialmente a togliere dalla frazione l'unico edificio pubblico rimasto".
La capogruppo Pd Elisa Bertini, infine, ha sottolineato come "senza il nuovo regolamento urbanistico, ancora da scrivere, e con la necessità di sette varianti per dare attuazione a questo Piano, per noi questa è un'operazione senza visione di insieme. Era meglio procedere al nuovo regolamento urbanistico, anche considerando la situazione immobiliare attuale. Non condivido affatto la visione per cui , infine, si governa solo con risorse introitate con dismissione di beni comunali".
Sulla questione del Regolamento urbanistico Bucci ha replicato: "È scaduto a novembre 2015, ma vorrei ricordare a tutti che ci sono tre anni per dotarsi di un nuovo piano operativo. Noi abbiamo già cominciato a lavorarci, sarà un piano molto semplice che tirerà a portare a casa le aree di espansione già previste nell’attuale strumento, e avrà un articolato minimale e non complesso, perché ha già normato sufficientemente la Regione Toscana. Speriamo di terminarlo entro la primavera 2018".