Approvato a maggioranza il nuovo Regolamento Edilizio, che viene così adeguato alle nuove normative regionali in materia. Il vicesindaco: “Testo snello che non è volutamente frutto di percorso politico, ma un aggiornamento in linea con le nuove norme. Si procederà poi con i nuovi strumenti urbanistici”
È stato approvato dal consiglio comunale, a larga maggioranza e con le astensioni di Ricci e Camiciottoli, il nuovo Regolamento Edilizio del comune di Montevarchi. Un regolamento più snello del precedente, che si adegua alle nuove normative nazionali e regionali in materia e, per quanto non compreso, rimanda proprio a quelle norme.
"Non contiene nessun indirizzo politico", era stata la critica di Pd e Avanti Montevarchi alla vigilia della seduta; ma il vicesindaco Luciano Bucci replica: "Si tratta del primo passaggio di revisione delle norme contenute nel precedente Regolamento Edilizio poiché l’obiettivo primario è stato di adeguare e aggiornare il testo alle nuove normative nazionali e regionali. Si è voluto però evitare di introdurre riferimenti puntuali o riportare il testo delle varie disposizioni vigenti, proprio per non creare un testo che fosse già superato al primo intervento del legislatore nazionale o regionale. Si è perciò utilizzato la tecnica del rimando dinamico alla normativa attualmente vigente".
Tanto più, sottolinea Bucci, che il comune ha limitati margini di manovra in qusta materia: "La scelta di rendere il testo più snello, in modo che possa essere uno strumento di più agile consultazione sia per i tecnici professionisti che per gli Uffici comunali, è dovuta anche al fatto che ormai il margine di manovra lasciato alla potestà regolamentare dei Comuni è pressoché esiguo".
Alle critiche di Camiciottoli, Ricci, Bertini e Neri, il vicesindaco risponde: "Non avevamo l'intenzione di introdurre aspetti di natura discrezionale sui quali aprire un confronto politico, tanto è, ad esempio, che non sono stati toccati gli aspetti igienico-sanitari, rimandando ad un secondo momento il coinvolgimento degli Enti competenti in materia. Perciò non vi è niente di politico nella pedissequa applicazione di normative di carattere tecnico". E sull'abaco, di cui se ne criticava la mancanza, ricorda che "da maggio 2015 è in vigore il Regolamento regionale in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio, che supera la necessità di un “abaco” come richiesto dai Consiglieri del Pd e di Avanti Montevarchi".
Tra le novità del Regolamento, c'è invece la modifica della tipologia di interventi consentiti nell’attuale categoria di classificazione Re1, edifici costruiti intorno agli anni '60, "per la quale si consente di arrivare alla demolizione con fedele ricostruzione, poiché l’esperienza di applicazione del Regolamento Edilizio, durante questi anni, ha evidenziato la difficoltà di adeguare gli edifici alla normativa antisismica. La necessità di salvaguardare il carattere identitario è stata ritenuta meno importante dell’interesse della sicurezza statica", ha sottolineato Bucci.
Nessun cenno agli 'immobili fantasma', invece, perché "non c'è nulla da aggiungere rispetto alla normativa nazionale e regionale di settore in materia di abusi edilizi, la quale prevede la possibilità di sanare i manufatti non censiti al catasto, laddove sussista la doppia conformità richiesta per il rilascio di Conformità in sanatoria; in mancanza dei requisiti, invece, non si possono che seguire le procedure volte alla demolizione e rimessa in pristino dello stato dei luoghi". Infine, per quanto riguarda il piano del colore, si procederà nelle fasi successive: "Come spiegato nel programma elettorale del Sindaco Chiassai, nelle fasi di modifica e nuova adozione degli strumenti urbanistici sarà approntato anche un piano particolareggiato del centro storico e quindi in quella sede si opereranno le scelte relative alla tinteggiatura degli edifici, in particolare di quelli del centro storico".