Alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura e con un testimonial prestigioso come Sting, e con Luca Sanjust di Teulada, Presidente A.Vi.To., l’associazione dei consorzi toscani e patron della tenuta Petrolo, si è aperta a Firenze la settimana di Anteprime
Il vino toscano si presenta al mondo ad Anteprime di Toscana, e anche il Valdarno ha la sua parte in vetrina. Sabato scorso l'inaugurazione, alla presenza dell'assessore regionale all'agricoltura e Sting, la star che ha scelto le colline di Figline per vivere e produrre vino, come testimonial; a fare gli onori di casa, inoltre, Fabio Del Bravo, direttore dello Sviluppo Rurale ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e Luca Sanjust di Teulada, Presidente di A.Vi.To., l'associazione dei consorzi toscani, nonché patron della Tenuta Petrolo, sulle colline di Bucine.
Prima del brindisi augurale, Sting ha cantato, insieme al cantante reggaemuffin Shaggy, presente anche lui a sorpresa alle Anteprime, "Message in a bottle" e "Don't make me wait", il brano che i due artisti hanno eseguito al festival di Sanremo.
La presentazione è stata poi seguita dall'avvio delle Anteprime con la degustazione delle migliori bottiglie della nuova annata di produzione di 11 Consorzi toscani: Carmignano, Casole d'Elsa, Colline Lucchesi, Cortona, Elba, Maremma Toscana, Montecarlo di Lucca, Montecucco, Pitigliano e Sovana, Val di Cornia e Valdarno di Sopra.
E questa rassegna è stata anche l'occasione per uno sguardo d'insieme sull'ultima annata del vino toscano grazie alla presentazione del rapporto Ismea sui vini in Toscana 2017. Dal quadro statistico è emerso come nel 2017 il mutamento climatico (l'annata è stata contraddistinta da una forte siccità) abbia inciso sulle produzioni: in Toscana la produzione di vino delle 22.000 aziende presenti è scesa sino a un milione e 600.000 ettolitri con un calo del 38% rispetto all'anno precedente, il tutto però senza intaccare la forza di un settore le cui produzioni sono quasi interamente certificate (sono 58 i riconoscimenti tra Dop e Igp) e che, tenendo conto solo dei vini certificati, genera un valore di circa un miliardo di euro all'anno, con la prospettiva di una annata eccellente dal punto di vista qualitativo.