Il sindaco Silvia Chiassai Martini: “L’adesione al patto per l’Arno significa rispettare la storia del nostro territorio con nuove opportunità di valorizzazione e di sviluppo sostenibile. La presidente del Consorzio di bonifica Serena Stefani: “Occasione per ragionare insieme delle necessità specifiche del corso d’acqua”
La Giunta di Montevarchi ha aderito al “Manifesto degli intenti”, il primo passo verso il “Contratto di Fiume dell’Arno”, iniziativa promossa dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale in collaborazione con i Consorzi di Bonifica interessati, ANBI Toscana e ANCI Toscana. Il comune di Montevarchi aderisce insomma al Patto per l'Arno, come hanno già fatto i comuni di Figline e Incisa, di Reggello e di Rignano.
“Il fiume Arno – commenta il sindaco Silvia Chiassai Martini – si lega indissolubilmente alla storia sociale e culturale del nostro territorio. Lo sviluppo di molte attività agricole ed industriali in Valdarno è stato favorito dalla presenza di questa risorsa idrica, punto di riferimento negli anni per le nostre comunità. Per questo motivo, aderire a questo patto significa rispettare e promuovere il territorio e le sue origini, con l’impegno di salvaguardare l’Arno dal punto di vista ambientale, naturale ed economico, cogliendo opportunità diverse che guardino anche all’ecosostenibilità e al turismo, in uno spirito di piena collaborazione tra enti ed istituzioni”.
Il patto per l’Arno è, in sostanza, il primo passo verso il Contratto di Fiume che abbraccerà l’intera asta fluviale dalla sorgente alla foce. Con il via libera della giunta montevarchina si consolida e si rafforza anche nella vallata il percorso partecipativo che porterà enti pubblici, associazioni e soggetti privati a lavorare insieme per mettere a punto una visione condivisa del fiume, dei suoi bisogni e delle sue opportunità. L’iter è iniziato nello scorso autunno, su proposta dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale che, in collaborazione con i tre consorzi di bonifica interessati, ANBI Toscana e ANCI Toscana, ha promosso l’iniziativa dando il via a uno strumento di dialogo, confronto e sintesi tra i vari attori del territorio.
Il Contratto di Fiume permetterà di affrontare tematiche delicate e complesse, legate all’ambiente fluviale: dalla gestione della vegetazione all’utilizzo della risorsa, dalla promozione turistica alla tutela della biodiversità. “Il Contratto di Fiume Arno è un maxi contenitore in cui convergeranno e troveranno una sintesi tutte le esperienze realizzate nei vari territori”, spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, anticipando la volontà di avviare, nel comprensorio Alto Valdarno, tre distinti contratti per poter focalizzare meglio criticità e punti di forza presenti in ogni area.
“Uno di questi contratti – conclude Stefani – interesserà il Valdarno e abbraccerà tutti i comuni affacciati sul fiume: Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Figline-Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno per arrivare fino a Pelago. Sarà l’occasione per ragionare insieme delle necessità specifiche del corso d’acqua quando questo attraversa i centri urbani, più popolosi e industrializzati, che richiedono interventi di manutenzione più frequenti e attività di riqualificazione ambientale più importanti”.