La consigliera valdarnese della Lega attacca la Giunta Regionale per le modalità in cui sta affrontando l’epidemia in particolare nelle case di riposo
“Se la maggioranza Pd in Regione non è capace di proteggere i nostri nonni, le nostre nonne e gli operatori che li seguono direttamente nelle Rsa, lo ammetta chiaramente e se ne assuma la responsabilità davanti ai cittadini toscani: è inammissibile che a otto mesi di distanza dalla prima ondata di Coronavirus, le residenze per anziani si siano nuovamente trasformate in trappole mortali”. Così la consigliera regionale della Lega Elisa Tozzi commenta i dati secondo cui gli anziani ospiti contagiati nelle 300 strutture della Regione sono 1.103 su 12.500 totali, mentre si contano già 100 casi tra gli operatori.
“Di fronte all'ininterrotta strage nelle Rsa – commenta Tozzi – soltanto ora la Regione spiega di aver deciso di correre ai ripari e predisporre un nuovo piano per rallentare l’ulteriore diffusione dell’infezione. Meglio tardi che mai. Resta il fatto che tale astratta dichiarazione d'intenti non tranquillizza nessuno, anzi fa ancora più rabbia, dal momento che sancisce e conferma il fallimento di una maggioranza perennemente in ritardo e inefficace sia nel prevenire che nell'affrontare l'emergenza Coronavirus in queste strutture”.
“Anche perché – prosegue la consigliera reggellese – è noto a tutti che il virus colpisce mortalmente quasi esclusivamente persone in età avanzata con una o più patologie pregresse e che, di conseguenza, con l'ampiamente prevista 'seconda ondata' le Rsa sarebbero nuovamente state 'in cima alla lista' insieme agli ospedali. E non ci si venga a dire che ci troviamo davanti a un virus 'subdolo', perchè questa è semmai un'aggravante: la prima, imprevista ondata di Covid avrebbe infatti dovuto suggerire, già a ridosso della scorsa estate, l'adozione di più efficaci strumenti di controllo per le Rsa, oltre che l'individuazione di validi piani operativi alternativi. Piani che dovevano essere già scattati settimane fa e non annunciati per domani”.