L’assessore regionale intervenuta al webinar dal titolo LArno che verr. Idee e progetti per il nostro Fiume nella Giornata Mondiale della Terra, organizzato da Autorit di Bacino, ANBI, ANCI Toscana e dai Consorzi di Bonifica nel percorso verso un ‘Patto per l’Arno’
Partiranno la prossima settimana i lavori sulla cassa di espansione di Pizziconi 2, nel comune di Figline e Incisa: lo ha annunciato l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni, nel corso di un webinar dal titolo ‘L’Arno che verrà. Idee e progetti per il nostro Fiume nella Giornata Mondiale della Terra', organizzato oggi da Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, ANBI e ANCI Toscana e dai Consorzi di Bonifica, e che segna l’avvio ufficiale dei lavori per ‘Un patto per l’Arno’, il Contratto di Fiume destinato a raccogliere e valorizzare attività ed iniziative.
"Approfitto di questa occasione – ha detto Monni – per dare una notizia molto importante, la prossima settimana, finalmente, partiranno i lavori per una delle opere più importanti riguardanti la sicurezza dell’Arno, la cassa di espansione di Pizziconi 2, nel Comune di Figline e Incisa Valdarno, un'opera da 10 milioni e mezzo di euro, frutto di un accordo di programma con il Ministero, che avrà notevolissimi riflessi sulla mitigazione del rischio idraulico dell'Arno”. Si tratta della seconda cassa d’espansione di Figline, nota appunto come Pizziconi 2, che invaserà con il lotto 1 circa 4,5 milioni di metri cubi di acqua.
L'assessore, nel suo intervento, ha poi affrontato il tema più generale della salute e della valorizzazione del fiume toscano: "Il ‘Patto per l’Arno’ – ha detto – rappresenta la strada maestra verso la costruzione di una visione unitaria. Una strada coerente anzitutto con la direttiva quadro europea sulle acque, che mira in primo luogo a tutelare e salvaguardare un bene comune da utilizzare secondo le regole della sostenibilità, ma anche come elemento chiave per la promozione di sinergie tra i soggetti che operano sui fiumi. Oggi inizia un percorso di valorizzazione non solo dell’Arno ma di tutti i corsi d’acqua del territorio, da guardare sempre meno come minaccia per la sicurezza e sempre più come risorsa fondamentale di sviluppo, luogo di vivibilità, fruizione e biodiversità".
"La Regione – ha ricordato l'assessore – in questi anni ha investito molto, circa 80-100 milioni di euro l’anno tra risorse regionali e ministeriali, per ridurre il rischio idraulico e per la messa in sicurezza da eventi calamitosi, come nel caso delle piene del novembre 2019 che hanno interessato vari territori e dove le opere di protezione realizzate hanno attenuato le conseguenze e garantito l’incolumità delle persone. Su questa strada vogliamo proseguire, portando a termine gli interventi previsti: potenziare la sicurezza dei fiumi resta l’obiettivo primario. Per farlo, ma anche per rendere concreto l’obiettivo di trasformarli in un patrimonio universale, occorrono risorse. In questi anni il Ministero dell’ambiente, oggi Ministero della Transizione ecologica, ha investito molto, ma è cruciale prevedere in futuro una programmazione delle risorse caratterizzata da certezza e da un orizzonte temporale più ampio".