Ieri sera l’assemblea pubblica a Pian di Scò: presenti i vertici di Publiacqua e dell’Autorità Idrica Toscana. Gli adeguamenti preannunciati per raccomandata a centinaia di utenti per il momento sono sospesi: serve una verifica generale degli effettivi allacciamenti
Rimane sospeso, per ora, il procedimento di adeguamento tariffario del quale Publiacqua aveva avvisato migliaia di utenti tramite raccomandata, a fine 2014. Le lettere annunciavano "un imminente adeguamento della tariffa del Sistema Idrico Integrato finora applicata alle stesse utenze a seguito di una serie di verifiche effettuate sul territorio volte ad accertarne la corretta attribuzione, in particolare per quanto riguarda la quota depurazione".
Quelle raccomandate avevano provocato il sollevamento dei Movimenti per l'acqua, delle associazioni di consumatori, e anche di molti movimenti politici. Tra questi la Lista civica di Castelfranco Piandiscò, che aveva avviato una vera e propria battaglia. Ieri sera, a Pian di Scò, si è tenuta una assemblea pubblica: decine le persone presenti, insieme ai vertici di Publiacqua e dell'Autorità Idrica Toscana.
In quella sede è arrivata la notizia della sospensione delle procedure. E tutto questo perché serve prima una revisione generale dei database relativi al servizio idrico: in parole povere, occorre verificare chi è davvero allacciato al collettore e usufruisce della depurazione; quali sono i territori in cui c'è solo il progetto; dove invece non c'è niente. Solo così sarà possibile far pagare la depurazione solo e soltanto a chi davvero ne usufruisce.
Festeggia questa prima vittoria la Lista civica di Castelfranco Piandiscò: "Sicuramente la nostra iniziativa, insieme alla sollevazione popolare dei comitati acqua pubblica, ha avuto l’effetto che ci eravamo proposti: avere chiara informazione e contezza su quanto si deve pagare per le nostre acque. Ma soprattutto su una revisione delle norme che non consentono come adesso, a società pubbliche o private come Publiacqua, di scaricare sui cittadini i loro costi ed i loro profitti".
"Abbiamo ricordato a Publiacqua che con 47 milioni e mezzo di euro di utile all’anno, si possono realizzare opere di depurazione senza gravare ulteriormente sui cittadini. Così restando le leggi, a conti fatti, le tariffe dell’acqua dovrebbero diminuire di almeno 120 euro a famiglia, all’anno. Infatti, se consideriamo l’utile diviso per 380mila utenti serviti da Publiacqua, l’importo medio a famiglia che Publiacqua guadagna è di 125 euro a famiglia. Dato che la società è a capitale pubblico per il 60% si dovrebbe poter rinunciare a spolpare le famiglie per garantirsi degli utili sui quali si pagano anche 17milioni di tasse, con i nostri soldi chiaramente".