La presidente di Cna Arezzo, la valdarnese Franca Binazzi, commenta così l’abolizione dei voucher da parte del Governo. “Quando non si riescono a colpire gli abusi, si elimina lo strumento: un paradosso tutto italiano”
Una "contrarietà totale" all'abolizione dei voucher: è la posizione della Cna della provincia di Arezzo, espressa senza mezzi termini, oggi, dalla presidente dell'associazione, l'imprenditrice valdarnese Franca Binazzi. "Siamo contrari, totalmente contrari all’abolizione dei voucher. Come possono le imprese, soprattutto quelle piccole, far fronte ai picchi di attività operando con facilità e assicurando ai lavoratori le garanzie contrattuali e previdenziali?".
Non solo: per la Cna aretina si profila così il rischio di veder crescere i lavoratori che operano in nero. "L'abolizione è una decisione che alimenta il sommerso e danneggia imprenditori e lavoratori. Noi artigiani – sottolinea Binazzi – facciamo un uso modesto dei voucher, per prestazioni saltuarie e occasionali quando c'è un picco di lavoro o una necessità improvvisa. Questo strumento, oltre a far emergere occasioni di lavoro, ha offerto opportunità di guadagno legale, regolamentato e tracciato, mentre il risultato dell'abolizione non sarebbero certo nuovi rapporti di lavoro, ma la dispersione di potenziali occasioni di occupazione".
La questione riguarda anche il dopo-voucher, visto che per il momento il Governo ha parlato di altre soluzioni allo studio, ma senza una scadenza precisa. "Qual è l'alternativa oggi se vogliamo colpire il lavoro nero e favorire l'elasticità di quello regolare? L’abolizione – conclude Franca Binazzi – lascia senza risposte tutte quelle prestazioni occasionali che nelle imprese non possono essere inquadrate in rapporti di lavoro tradizionale e riporta il mercato del lavoro alla situazione degli anni '70, senza tenere conto del contesto economico e sociale, nazionale e internazionale, completamente mutato".