24, Novembre, 2024

“A Matassino l’incrocio di nessuno”, lettera di un cittadino a Valdarnopost

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L’incrocio in questione è quello tra via Urbinese e via della Fornace. Secondo Antonio Belmonte, che firma una lettera di denuncia, “non apparterebbe né al comune di Castelfranco Piandiscò né a quello di Figline e Incisa”. Terra di nessuno, insomma, dove ogni giorno si registrano parcheggi in curva, sui marciapiedi o sulle strisce

Un incrocio stradale che sarebbe terra di nessuno. Accade, secondo quanto denuncia un cittadino, a Matassino, e più precisamente all'incrocio tra via Urbinese, nel tratto finale prima del ponte sul Resco, e via della Fornace. Un punto che, in effetti, si trova al confine tra due comuni e due province: Castelfranco Piandiscò, da una parte, Figline e Incisa, dall'altra. 

Quello che riporta Antonio Belmonte, nella lettera inviata a Valdarnopost, è però relativo alla mancanza di chiarezza sulle competenze proprio su quell'incrocio. "Noi valdarnesi, unici in Italia, possiamo vantare nella frazione di Matassino, l’unico tratto stradale della nazione in regime di più totale 'zona franca', una vera e propria 'terra di nessuno' che avrebbe reso felici i pionieri del selvaggio West". 

"Pare infatti – scrive il cittadino – che l’ultimo tratto di Via Urbinese, quello che si affaccia sul Circolo Arci Bonatti, non appartenga né al Comune di Castelfranco Piandiscò né a quello di Figline e Incisa, come candidamente affermato dai due rispettivi comandi di Polizia municipale che, in quel tratto di strada, si astengono da qualsivoglia attività di polizia stradale, rimbalzandosi vicendevolmente la competenza territoriale". 

"Accade, quindi, che persino il più distratto passante o automobilista vi potrà notare ogni giorno (all’ora dell’aperitivo l’apoteosi!) un nutrito gruppetto di auto beatamente parcheggiate sull’incrocio con via della Fornace, sopra il marciapiede in barba allo scivolo invalidi, sopra le strisce pedonali, sopra la zebratura o più classicamente in curva, con tutto ciò che ne consegue in termini di visibilità e sicurezza (mentre il parcheggio dell’adiacente bocciofila rimane pressoché inutilizzato)".

"Come solitamente accade in Italia ci sarà dunque bisogno dell’evento eclatante di turno per indurre chi di competenza a un risolutivo intervento? Sì, ma da parte di chi? Alla fine, di chi è questa benedetta competenza? Lascio ben volentieri l’incombenza chiarificatrice ai sindaci che, in merito alla questione, hanno già ricevuto le opportune segnalazioni del caso. Rimane il fatto, per dovere di cronaca, che proprio sul quel preciso tratto di strada insiste un passo carrabile curiosamente punzonato dal Comune di Pian di Scò. Se tanto mi dà tanto…".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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