05, Novembre, 2024

“A Firenze metà degli incassi degli autovelox della provincia”: la denuncia dei consiglieri di FdI e Toscana Domani

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Il 50% di quanto incassato con le sanzioni per infrazioni al codice della strada rilevati da autovelox sulle strade provinciali va alla Città Metropolitana, e l’altro 50% ai comuni in cui si trovano. Una situazione di squilibrio a favore di Firenze, secondo quanto dichiarano  i consiglieri metropolitani di Fratelli d’Italia Alessandro Scipioni, Claudio Gemelli e Alessandra Gallego, insieme alla consigliera regionale Elisa Tozzi (gruppo Toscana Domani), che chiedono al sindaco metropolitano Nardella di non utilizzare la provincia come bancomat.

“Il sindaco Nardella – scrivono i consiglieri – la deve smettere di utilizzare la provincia come un bancomat, facendo leva sul suo doppio ruolo di sindaco del Comune e della Città Metropolitana per far ingrassare il primo e vessare la seconda. Ci ha provato anche con lo scudo verde ma il vero scandalo, già in atto, riguarda gli autovelox. La Città Metropolitana di Firenze infatti incassa milioni di euro da quelli installati sulle strade provinciali, in quanto la legge stabilisce che il 50% dell’incassato dai Comuni sul loro territorio vada appunto ‘girato’ alla Metrocittà. Ai Comuni rimane dunque il 50%, da cui vanno tolte le spese per i vigili a tempo determinato, le attrezzature, i cartelli, la segnaletica”.

“Chiaro che in questo modo i Comuni non abbiano risorse sufficienti per fare un’adeguata manutenzione alle strade. Né esiste un meccanismo compensativo che imponga alla Metrocittà quantomeno di spendere quei soldi sulle strade provinciali che hanno prodotto le sanzioni. I soldi infatti finiscono in un unico, grosso calderone”, aggiungono Scipioni, Gemelli, Gallego e Tozzi.

“L’unico a decidere dove vanno queste risorse è il sindaco Nardella, il quale lascia le strade provinciali dissestate ma spende, ad esempio, un milione e mezzo per il Tour De France a Firenze, che si fa bella con i soldi del ‘contado’. E questo – concludono i consiglieri – è inaccettabile”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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