Per l’assessore regionale Ceccarelli, “quello che si avvia a conclusione è un 2017 caratterizzato da tanti segni positivi per quanto riguarda la qualità del servizio ferroviario regionale”. Ma il portavoce dei pendolari valdarnesi, Da Re, ha replicato: “Tanti segni negativi, invece, per quanto riguarda la qualità del servizio ferroviario nel Valdarno”
Due visioni opposte, dell'incontro che si è tenuto ieri in Regione fra l'assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, e i Comitati dei Pendolari della Toscana. L'esponente della giunta regionale mette in luce i lati positivi del 2017 che si avvia a chiusura; in una nota, il Comitato del Valdarno, con il portavoce Maurizio Da Re, sottolinea invece gli aspetti ancora da risolvere.
Per la Regione, quello che si avvia a conclusione è "un 2017 caratterizzato da tanti segni positivi per quanto riguarda la qualità del servizio ferroviario regionale: migliorano i dati relativi alle prestazioni, ovvero regolarità, puntualità, comfort e frequentazione, e quelli sulla sicurezza. Un progresso complessivo da mettere in stretta correlazione con l'aumento delle risorse investite sul materiale rotabile", come sottolineato dall'assessore Ceccarelli ai comitati dei pendolari per analizzare l'andamento del servizio.
"I dati sul generale andamento del servizio ferroviario in Toscana nel 2017 – ha dichiarato l'assessore – ci confortano nel proseguire con impegno in quella che abbiamo definito la ‘cura del ferro' per la nostra regione, di cui registriamo dati incoraggianti. Naturalmente, pur a fronte di questo quadro sostanzialmente positivo, siamo preoccupati per le criticità che si sono verificate su alcune linee negli ultimi giorni, riconducibili alla questione dell'efficienza dell'infrastruttura. Si tratta di preoccupazioni che abbiamo formalizzato al gestore della rete da cui ci aspettiamo la massima attenzione".
Ceccarelli ha illustrato alcuni dati relativi ai primi dieci mesi del 2017. Sono in tutto 22,3 milioni i chilometri percorsi dai treni regionali toscani, per un totale di oltre 228mila passeggeri trasportati ogni giorno (67,3 milioni il totale annuo), 55mila gli abbonati ed una flotta rinnovata, nel 2016-17, con 6 treni Jazz e 4 Vivalto. L'investimento complessivo regionale ammonta a 75,2 milioni di euro. Il corrispettivo regionale per il contratto di servizio con Trenitalia è di circa 236 milioni di euro. Riguardo alla performance, la puntualità reale è del 91,5% (+1,3% rispetto al 2016) ed una puntualità escluse cause esterne che tocca il 96% (a fronte di un obiettivo contrattuale fissato al 93%; +1% rispetto al 2016). Lieve progresso anche del dato sulla regolarità: dal 99,77 del 2016 si è passati al 99,83, con soppressioni in calo. Non si segnalano più problemi di affollamento, salvo sporadici eventi dovuti a cause contingenti. In crescita anche la frequentazione, +4% nel periodo 2015-17, con un aumento del 22% in quello che va dal 2010 al 2017.
Ma il punto di vista del Comitato dei Pendolari del Valdarno è diverso. Lo ha argomentato il portavoce, Maurizio Da Re: "Quello che si avvia a conclusione è un 2017 caratterizzato da tanti segni negativi, per quanto riguarda la qualità del servizio ferroviario nel Valdarno e in particolare peggiora la puntualità dei treni negli ultimi mesi a causa dei sempre più numerosi 'inchini' ai treni del'Alta Velocità per l'ingresso sulla linea Direttissima e le deviazioni sulla linea Lenta per Pontassieve".
"Se la puntualità media dei treni in Toscana è del 96% – sottolinea Da Re – per i treni del Valdarno è sicuramente molto inferiore, anche se Regione e RFI si sono ben guardati dal fornirci i dati, sia delle medie sulla linea aretina che dei treni più usati dai pendolari del Valdarno: si può dire, a titolo di esempio, che nell'ottobre la media del Valdarno era del 75%, mentre in novembre i treni hanno ritardato di più, peggio ancora sta andando nel mese di dicembre".
"E non basta la lettera dell'assessore Ceccarelli a RFI di dieci giorni fa – aggiunge il portavoce del Comitato – quando si lamentava del decadimento della regolarità dei treni sulla linea aretina, chiedendo interventi immediati da parte di Ferrovie: interventi non si sono visti e i treni continuano a ritardare sempre di più, come è accaduto anche nei giorni scorsi. L'assessore deve invece pretendere che non ci siano gli inchini ai treni dell'Alta Velocità, se i treni regionali sono in orario: deve chiedere il ritiro della famosa circolare interna di RFI, che prescrive la precedenza sulla Direttissima delle Frecce, se in ritardo di 5 minuti. Ma all'incontro di ieri è risultato chiaro – conclude amareggiato il portavoce dei pendolari – che la Regione respinge la proposta del Comitato del Valdarno perchè non ha la volontà politica e la forza di presentare questa richiesta a Ferrovie".