Il comitato per il Serristori intende capire se la riorganizzazione della chirurgia, con la chiusura nel fine settimana, rappresenta un rischio per i cittadini. La relazione fornita parla “di rischiosità silente e indotta”. Per questo è stato richiesto il ripristino della situazione che esisteva fino al novembre scorso. La risposta è stata negativa
"Rischiosità silente e indotta": la definizione della nuova organizzazione della chirurgia, con la chiusura nel fine settimana, trovata nella relazione redatta dal responsabile del rischio clinico e consegnata alla Asl ha indotto il Comitato per la difesa del Serristori ha chiedere di ripristinare l'organizzazione della chirurgia, comprese le unità mediche occorrenti, che esisteva all’ospedale di Figline fino al 15 novembre 2014. La risposta della Asl è stata negativa e per questo la Lista Salvare il Serristori e il Comitato per la difesa dell’Ospedale stanno valutando l’opportunità di presentare un esposto alla magistratura.
Già il 2 marzo 2015 il Comitato per il Serristori aveva inviato alla Regione, all’Asl10 e ai tre Sindaci del Valdarno fiorentino una richiesta di valutazione del “rischio clinico” nel Serristori.
"Non avendo ricevuto nessuna risposta i responsabili del Comitato hanno successivamente chiesto un incontro alla Direzione Sanitaria dell’ASL 10 che si è svolto il 13 Aprile nella sede dell’Asl a Firenze. Per la Asl erano presenti i dottori: Appicciafuoco Direttore Sanitario, Michelagnoli Direttore Dipartimento di Chirurgia, Franceschini Primario di Chirurgia, Fratini Responsabile Chirurgia del Serristori, Venneri Responsabile rischio clinico, e la dottoressa Ciraolo. Durante la discussione è stato chiesto al dottore Venneri delucidazioni sulla relazione da lui redatta in data 9 Marzo, su specifica richiesta di Michelagnoli e Franceschini, sulla situazione creatasi al Serristori dopo la riorganizzazione della Chirurgia avvenuta nel mese di novembre 2014. Infatti i due medici operanti al Serristori, lo scorso gennaio avevano richiesto a Venneri l’analisi delle criticità e della rischiosità del modello proposto al fine di individuare gli ambiti di fattibilità e l’ipotesi di rischiosità indotta. Dalla relazione che è stata stilata e consegnata alla Asl emerge chiaramente che con il nuovo modello esiste una rischiosità “silente” ed “indotta”".
Da qui la decisione:
“Di fronte a questa richiesta di buon senso – scrive il Comitato per il Serristori – Abbiamo avuto un netto rifiuto per cui stiamo valutando di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Francamente non si capisce il motivo per cui la Asl insiste a non tenere conto dei rilievi emersi nella relazione. E pensare che il dottore Venneri aveva scritto nella sua relazione che “l’obiettivo deve essere la garanzia della tutela dei diritti del cittadino alla salute e alla prevenzione”".