Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle reggellese parla della riconversione dell’ospedale in presidio Covid e afferma: “Questo è stato il colpo di grazia”
"Ecco il colpo di grazia al Serristori": così Roberto Grandis, consigliere comunale a Reggello del Movimento 5 Stelle, commenta la conversione a presidio Covid. "Invece di potenziarlo come no covid, per curare le altre patologie, cosa fa il 'geniale' Morello prende la palla al balzo e toglie il pronto soccorso in più chiude anche uno degli ultimi reparti così alla fine di questa pandemia del Serristori non sarà rimasto più niente".
"Si fa propaganda comunicando che lo rilanciano per il covid19, ma quale rilancio? Con quali attrezzature? Con quali e quanti infermieri esperti di terapia intensiva e sub intensiva?", chiede Grandis. "Avete cambiato direttore d'orchestra in Regione ma la musica resta la solita, finché c'è Morello la linea resta la stessa. State levando sevizi essenziali come il pronto soccorso, per rendere la struttura in una più redditizia Rsa del Niccheri".
"E in questo modo – aggiunge il consigliere M5S – si toglie una struttura che poteva fare ombra ad un'altra clinica della zona, che guarda strano è privata ed intasca milioni di euro in convenzioni. A pensar male si fa peccato ma si sbaglia di rado. In un momento in cui il covid 19 sta riprendendo campo voi togliete il pronto soccorso e convogliate tante persone in quelli più affollati, creando di fatto un elevato grado di Rischio al contagio di pazienti sani, complimenti al genio sopracitato".
"Mentre i sindaci son contenti della mossa di quella governance che volevano cambiare neanche 3/4 mesi fa, ora la Sindaca Mugnai chiede garanzie – conclude Roberto Grandis – ma pare che negli ultimi anni le uniche garanzie avute sono che come primi cittadini contate meno del due di picche. Se davvero volevano il rilancio del Serristori bastava applicare i patti territoriali sottoscritti da Sindaci, Asl e Regione. Chissà che tali patti non possano essere impugnati per un azione legale nei confronti di chi non ha mai mantenuto la firma sottoscritta".