22, Novembre, 2024

Serristori, lettera aperta del Comitato per la sanità pubblica: “Dalla sindaca ci aspettiamo azioni di discontinuità con il Pd regionale e nazionale”

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L’annuncio della fiaccolata per l’ospedale figlinese continua a tenere banco. Dopo l’annuncio della partecipazione di Giulia Mugnai, interviene anche Piero Caramello a nome del Comitato Valdarno Fiorentino di Difesa della Sanità Pubblica, che scrive una lettera aperta alla sindaca e al Pd locale

Non si placa, ancora, la polemica nata a Figline dopo l'annuncio della fiaccolata a fine mese promossa dai Cobas (insieme al Comitato Salvare il Serristori) in difesa dell'ospedale figlinese. L'annuncio dela partecipazione della sindaca Giulia Mugnai, seguita dal "no, grazie" degli organizzatori, è ancora al centro del dibattito. 

Ora interviene il Comitato Valdarno Fiorentino di Difesa della Sanità Pubblica con il consigliere Piero Caramello, che scrive una lettera aperta, chiedendo una svolta alla prima cittadina di Figline Incisa e al Partito democratico locale. "La premessa doverosa – scrive – è che nessuno vieterà nulla a nessun altro, la Costituzione nata dalla lotta antifascista tutela la libertà di partecipazione alle manifestazioni pubbliche. Tuttavia, ci preme farle notare come questa Costituzione sia oggi sotto attacco proprio dal Partito che rappresenta nelle Istituzioni". 

"Il Serristori serve tutto il territorio del Valdarno Fiorentino e non solo: allora come mai i sindaci degli altri comuni, firmatari dei Patti Territoriali, non hanno mai preso posizione sulla vicenda lasciando l’Amministrazione sola di fronte all’arroganza delle scelte regionali e aziendali? Nella vicenda Serristori – prosegue Caramello – mai abbiamo sentito alzarsi una voce di difesa e di vicinanza nei confronti dei professionisti che operano all’interno dei Servizi, che rischiano di vedere andare in fumo anni di impegno professionale nel silenzio generale". 

Caramello ricorda poi la recente nascita in Toscana del "Movimento in difesa
della Sanità Pubblica,
che è culminato in una raccolta firme per abrogare la legge Regionale di riforma sanitaria, che prevede macrofusioni delle ASL. Questa contro-riforma, infatti, sarà portatrice di un accentramento delle attività sanitarie verso i grandi centri urbani con lo svuotamento delle periferie, per favorire la privatizzazione dei servizi". Infine, "Il Governo Renzi ha tagliato 208 esami che dovremo pagare, oltre ad aver tagliato di un altro miliardo la spesa sanitaria per il 2016". 

Ciò premesso, e ricordando che "il Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione Toscana e l’Assessore alla Sanità sono i più alti rappresentanti proprio di quel Partito Democratico di cui lei fa parte", il Comitato chiede alla sindaca Mugnai "di fare un gesto di discontinuità politica nei confronti del suo Partito". 

Una discontinuità che, secondo il consigliere e il Comitato, si traduce in almeno quattro azioni: "Firmare la proposta di Referendum per l’abrogazione della Legge regionale sulla sanità; sostenere una mozione di sfiducia in Consiglio nei confronti delle attuali politiche sanitarie regionali e nazionali; condividerla con gli altri Consigli Comunalim in particolare con Reggello e Rignano; convocare immediatamente un tavolo di confronto con le Parti Sociali, Cobas, società civile e rappresentanti di partiti e movimenti politici per condividere un documento che dichiari l’Ospedale patrimonio inviolabile del territorio, in cui si chieda di procedere al ripristino delle attività di tutela della salute". 

"In caso di rifiuto di una trattativa politica – conclude la lettera aperta – ci vedremo costretti a non partecipare ad una manifestazione che diverrebbe l’ennesima passerella ma soprattutto l’occasione della famosa “doppia morale” di questo PD. E’ evidente Sindaca che la sua presenza sarebbe quanto meno impropria in quanto, come ha detto lei, rappresenta nelle istituzioni proprio quel PD al quale ci stiamo opponendo orgogliosamente. Ci aspettiamo da parte dei militanti del PD uno scatto di orgoglio".  

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Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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