Il consigliere comunale di Figline e Incisa parla di una possibile ulteriore riduzione dell’attività delle sale operatorie a settembre. “Previsti nuovi tagli ai servizi per obiettivi di bilancio. Mentre i servizi territoriali sono fermi al palo”
Tornano le nubi sul Serristori, stando almeno all'ultima denuncia del consigliere di Figline e Incisa, Piero Caramello. Che lancia l'allarme su ulteriori riduzioni dell'attività operatoria all'interno delle nuove sale a settembre, già in funzione a ranghi ridotti durate l'estate. “Sul Serristori solo promesse, silenzi ed inganni”, è il commento di Caramello.
“Mentre l’Azienda Sanitaria scopre di avere liste d’attesa da smaltire per gli interventi chirurgici e impegna gli operatori degli Ospedali di Santa Maria Nuova e Torregalli in attività aggiuntive, ovvero in regime di lavoro straordinario, si scopre che al contempo deve trovare nuovamente un equilibrio di bilancio nel passaggio complesso e poco chiaro di fusione con le altre ASL per formare la nuova Azienda Sanitaria Toscana Centro” spiega il consigliere di Figline e Incisa.
“La straordinaria capacità organizzativa dell’Asl 10 – prosegue Caramello – riduce l’attività delle Sale Operatorie di Ponte a Niccheri e Serristori per poter attuare il risparmio economico. L’ennesima beffa a poche settimane dall’annuncio in pompa magna della partenza delle attività di Chirurgia oculistica e ambulatoriale presso il nostro ospedale. Queste nuove attività dovrebbero partire ad ottobre, ma a questo punto il condizionale è d’obbligo e per questo chiediamo ad Asl e Comune di chiarire quanto prima”.
Secondo Caramello, il rischio è che la riduzione estiva dell'attività ospedaliera prosegua anche a settembre. “Sembra ormai certo che il nostro territorio si troverà, dopo il periodo di riduzione estiva, un’ulteriore periodo di riduzione delle attività di Sala operatoria anche per il mese di settembre, ammesso che si tratti solo di un mese e non invece solo l’inizio di un periodo che ci porterà dritti a gennaio, data di partenza del nuovo modello organizzativo. Ci chiediamo ancora una volta quale sia il destino del Serristori e se non sia giunto il momento di chiarire una volta per tutte quale tipo di Ospedale vogliamo dare ai cittadini del Valdarno Fiorentino”.
Il consigliere ribadisce “la necessità della presenza e della salvaguardia dell’Ospedale, per la popolazione e per le numerose presenze turistiche”, e allo stesso tempo reputa opportuno “valutare seriamente, alla luce dei nuovi standard ospedalieri previsti dal Ministero e la nuova organizzazione del SSR, quale debba essere il suo destino e la sua peculiarità”.
“Infine – conclude Piero Caramello – ancora non vediamo alcun investimento sui servizi territoriali, di cui nessuno parla e che dovrebbero, secondo gli esperti, essere il vero volano di una seria risposta in termini di tutela della salute pubblica. Come al solito registriamo un’assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni locali, disprezzo per i Patti Territoriali firmati nel 2012 che appaiono sempre più carta straccia di fronte alla continue manovre dei burocrati della Regione e della Asl10. Ci aspettiamo di vedere immediatamente convocata la IV Commissione Consiliare, al cui tavolo dovranno sedere oltre all’Assessore Competente anche i Responsabili della Asl, sperando che questo appello non cada nuovamente nel vuoto”.